Al mio bambino di 6 mesi e mezzo, circa quattro mesi fa è stata riscontrata un'epato-splenomegalia (1-2 cm.). Dopo vari accertamenti (esami del sangue completi, ricerca anticorpi, ecografia), ancora non si è scoperta la causa. Dal test degli anticorpi è risultato positivo l'HSV (herpes), che però sembrano essere anticorpi materni (è allattato al seno e non c'era l'herpes nella madre.) Può essere una cosa normale? E' possibile che non ci sia una causa? Mio figlio cresce bene e non ha mai manifestato alcun disturbo, pesa 8,6 Kg. ed è lungo 70 cm. Potreste aiutarmi a capire la causa di questa anomalia, se di anomalia si tratta?
Per epatosplenomegalia si intende un aumento di volume del fegato e della milza. In particolare si parla di splenomegalia quando la milza è aumentata da due a tre volte rispetto al suo volume normale, quindi una milza palpabile non sempre è indice di patologia, così anche un fegato palpabile non significa necessariamente un fegato aumentato di volume. Inoltre nei primi sei mesi di vita il bordo palpabile del fegato va da uno a tre centimetri.
Le cause di epatosplenomegalia sono le più varie, possono essere infettive o legate ad anomalie congenite quali anemie emolitiche; in ogni caso però una epatosplenomeglia vera, che riconosce cioè una causa patologica, si accompagna quasi sempre ad una compromissione dello stato generale che nel lattante si traduce in un ritardo di crescita staturo- ponderale. I dati del suo bambino, per quanto ci descrive poco si accordano ad uno stato di patologia per diversi motivi: I valori dell’aumento di volume sembrano essere compatibili con la norma. I dati ecografici e gli esami di laboratorio non hanno evidenziato dati patologici (esiste un’epatite da herpes virus, ma dovevano almeno essere presenti elevati valori di transaminasi ) Infine il bambino cresce secondo parametri staturo ponderali più che soddisfacenti.
Il mio parere è che non si tratti di una anomalia e consiglierei al genitore di non andare avanti con ulteriori indagini per non medicalizzare troppo il bambino, continuando a farlo seguire, così come per qualunque altro bambino della sua età, dal pediatra di famiglia, che avrà cura nel valutarne volta per volta la crescita ed eventuali segni fuori dalla norma.
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