Come si può decongestionare il naso di una bambina di 7 mesi e cercare di farla dormire durante la notte?

La rinite (raffreddore) rappresenta un problema importante nel lattante perché l’ostruzione nasale che provoca può interferire in modo significativo con l’allattamento e principalmente con il riposo notturno. Ciò avviene soprattutto perché il bambino nelle prime epoche della vita ha una respirazione nasale obbligata e non sa respirare con la bocca. Per migliorare i sintomi del raffreddore è consigliabile l’instillazione nasale di soluzione salina, che va somministrata più volte al giorno e di regola 15-20 minuti prima dei pasti e del sonno notturno. Vanno instillate due-tre gocce di soluzione per narice, preferibilmente con il piccolo in posizione supina e con la testa iperestesa.

L’operazione va ripetuta dopo 5-10 minuti e le secrezioni, rese più fluide, vanno successivamente rimosse con l’apposito aspiratore del muco nasale nel caso il bimbo non sia capace di eliminarle spontaneamente. L'uso di tale manovra in passato richiedeva estrema accortezza, in quanto le "pompette aspiramuco" potevano essere utilizzate scorrettamente, esercitando pressione "verso l'interno" e causando possibili danni alle orecchie. Attualmente, esistono dispositivi sicuri, in cui l'aspirazione è effettuata dalla mamma con la bocca, ovviamente attraverso apposito filtro, con migliori risultati. Importante è anche evitare un ambiente molto secco dove vive il piccolo, utilizzando al bisogno un umidificatore.

Un discorso a parte meritano i decongestionati nasali contenenti vasocostrittori: sono rappresentati da una vasta gamma di principi attivi disponibili singolarmente o in associazione, sia sotto forma di preparazioni per uso locale (per via nasale) che per via sistemica (per via orale o in supposta).

Nonostante l'elevata incidenza di raffreddore nei bambini, mancano in letteratura studi che dimostrino l'efficacia di questi farmaci e quindi ne supportino l'uso in pediatria per i sintomi da congestione nasale, mentre diversi dati permettono di delineare un profilo di rischio discretamente elevato nei bambini.

Queste considerazioni trovano conferma anche a livello internazionale. L'FDA (la Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) all'inizio del 2007 ha deciso di intraprendere una revisione dei farmaci decongestionanti nasali ad attività simpatico mimetica (contenenti cioè vasocostrittori), in seguito ad alcuni eventi gravi verificatisi in USA in bambini con meno di un anno di età associati ad assunzione di sciroppi per la tosse e decongestionanti nasali per il raffreddore.

In seguito a queste segnalazioni anche l'AIFA (l'Ufficio di Farmacovigilanza dell'Agenzia Italiana del Farmaco) ha avviato una procedura di rivalutazione del profilo beneficio-rischio dei farmaci simpaticomimetici per uso topico nei bambini, che alla fine ha dato esito sfavorevole. Pertanto l'AIFA ha diramato un provvedimento restrittivo per proibirne l'uso nei bambini al di sotto di 12 anni: questa fascia di età è infatti stata considerata quella più a rischio in quanto più rappresentata nelle segnalazioni di sospette reazioni avverse a livello nazionale ed internazionale.

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