Premesso che siamo genitori entrambi allergici a graminacee, parietaria, acari, ... abbiamo notato che il nostro figlio, di due anni di età, spessissimo durante il giorno, anche quando è distratto o gioca, si tocca insistentemente il naso. Può essere un sintomo di qualche intolleranza? A che età si sviluppano le "allergie" e quando si può verificare? Che esami occorrono e quali eventuali terapie sono necessarie per non aggravare il quadro futuro? 

La probabilità che un bambino, con entrambi i genitori allergici, possa soffrire di allergia è molto alta, essendo intorno all'80%. La tendenza a strofinarsi frequentemente il naso è un tipico sintomo della rinite allergica. L'allergia respiratoria si instaura in età più avanzata rispetto all'allergia alimentare, di solito dai tre anni in su, ma in bambini ad alto rischio è frequente un inizio precoce intorno al 2° anno di vita.

Gli esami più importanti per effettuare una diagnosi precisa sono i prick-test, la cui positività servirà a confermare l'allergia e ad individuare gli allergeni coinvolti. La terapia è in stretta relazione con il tipo di allergia, poiché un'allergia agli acari richiederà l'utilizzo di alcune accortezze ambientali (profilassi ambientale), caratterizzate principalmente dall'uso di un copricuscino ed un coprimaterasso specifici.

Se il bambino è allergico ai pollini o agli animali domestici i rimedi saranno rappresentati dalla terapia antiistaminica per tutto il periodo di pollinazione nel primo caso e dall'allontanamento dell'animale nel secondo caso. In tenera età (sotto i quattro anni) non viene presa in considerazione la terapia con vaccino desensibilizzante specifico. Alcuni studi recenti hanno evidenziato come anche nell'allergia all'epitelio di animali domestici (cani e gatti), l'utilizzo di coprimaterassi e copricuscini antiallergici (i migliori sono in microfibra) ha un effetto benefico, riducendo la concentrazione di allergene dell'animale nel materasso.

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