La mia bimba di due anni si ammala spesso di rinite muco-purulenta che viene puntualmente curata con l'antibiotico. Il problema è che lei non riesce mai a risolvere spontaneamente un semplice raffreddore ma si complica sempre nel 99% dei casi in rino-sinusite. Vorrei sapere se esiste un rimedio efficace per prevenirla e se l'uso dell'antibiotico è sempre necessario.

La domanda del lettore è apparentemente semplice: però, purtroppo, spesso è un po' semplicistica la "gestione" di una situazione, obiettivamente frequente, quale quella che egli sottopone. Per poter dare una risposta abbastanza precisa, bisognerebbe poi conoscere l'ambiente familiare: la bambina è figlia unica o ha fratelli maggiori? Frequenta l'asilo nido? C'è fumo passivo in casa? Vive in una zona normalmente salubre oppure vive in una città con parecchio traffico e quindi con elevato inquinamento?

È indubbio che un bambino di due anni, a causa della sua età, sia un soggetto a rischio per essere colpito con relativa frequenza da infezioni delle alte vie respiratorie. È anche vero che i bambini piccoli, quanto più precocemente vengono inseriti in collettività, tanto più facilmente sono preda di infezioni, sia respiratorie che intestinali, contratte appunto nella collettività che frequentano. E non va dimenticato che, per un bambino piccolo, un "fattore di rischio" importante che accresce la probabilità di contrarre ripetute forme infettive delle vie respiratorie ed intestinali, è l'avere fratelli maggiori.

Detto questo (e quindi sottolineata l'ineluttabilità e persino la relativa normalità di un certo numero di situazioni analoghe a quella riferita dal genitore) è bene chiarificare qualche punto circa la diagnosi di rino-sinusite: non è vero che ogni rinite muco-purulenta sia sempre una rino-sinusite da trattare inevitabilmente con antibiotico, e non è detto che la sinusite abbia sempre e solo uno scolo nasale muco-purulento.

Anzi può esordire con essudazione acquosa, mucosa, purulenta fluida o consistente; se l'essudazione muco-purulenta perdura per dieci giorni senza mai variare le sue caratteristiche, ma anzi peggiorando a causa di continuità dei sintomi e gravità dei sintomi, allora in quel caso è giustificato il trattamento antibiotico, poiché è fortemente sospettabile l'interessamento dei seni paranasali.

Anche se nello svolgersi dell'episodio di rinite muco-purulenta si dovesse presentare un problema all'orecchio medio (dolore, rialzo febbrile, irritabilità), non è detto che ciò sia subito segno di otite media acuta da trattarsi doverosamente con antibiotico. La frequenza di "complicazione in rino-sinusite" del 99% riferita dal genitore mi pare sia eccessiva: di norma la complicanza batterica di una infezione respiratoria indifferenziata localizzata alle alte vie, numericamente si aggira sul 10 - 20 % dei casi.

Tutto questo, a grandi linee, è valido per bambini peraltro sani, che non hanno in atto condizioni in grado di essere loro stesse causa di ripetute infezioni respiratorie (mucoviscidosi, allergie, anomalie anatomiche delle regioni preda di infezioni, immuno-incompetenze di vario grado, ecc.).

Il Pediatra curante è senz'altro in grado di approfondire il discorso, attraverso consulenze specialistiche otorinolaringoiatriche e indagini mirate di laboratorio al fine di escludere patologie sottostanti e tranquillizzare così la famiglia riguardo alla sostanziale e frequente benignità di situazioni come quella riportata.

E la mamma cosa può fare? Anzitutto provvedere ad una corretta igiene nasale, insegnando al bambino più grande a rimuovere bene il muco soffiando il naso con efficacia. Per i più piccoli, instillazione di qualche goccia di soluzione fisiologica e aspirazione con idoneo dispositivo possono garantire fasi più prolungate di benessere e guarigione più rapida in caso di malattia.

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