1° domanda: vorrei avere delle informazioni riguardo al morbo di Osgood-Schlatter. Sto facendo ricerche in Internet per sapere se si é trovata una cura in quanto una mia amica ne soffre da circa otto anni e i dottori, dopo averla operata, dicono che l'unica cosa per non far peggiorare la malattia sia di non sforzare il ginocchio (per non far ritornare la calcificazione).
2° domanda: hanno diagnosticato a mio figlio dodicenne la malattia di Osgood-Schlatter. Vorrei sapere qualcosa su questa malattia e sulle terapie.
La malattia di Osgood-Schlatter è tre volte più frequente nei maschi che nelle femmine. In genere compare nei maschi fra gli 11 e i 15 anni e nelle femmine fra gli 8 e i 13 anni. Di solito si tratta di soggetti che praticano attivamente sport (calcio, corsa, pallavolo, ginnastica, ecc.) ed ha una storia naturale quasi sempre benigna. E' di frequente osservazione da parte del Pediatra di famiglia.
E' dovuta all'azione traumatica esercitata per ripetuta trazione dal tendine rotuleo sulla sua inserzione a livello dell'apofisi tibiale (struttura ancora in parte cartilaginea in queste età, situata nella gamba subito al di sotto del ginocchio) durante la contrazione del muscolo quadricipite femorale (il grosso muscolo estensore della gamba che forma la parte anteriore della coscia).
Durante l'attività sportiva, in cui si verifica una ripetuta estensione del ginocchio, si determinano, nel punto di inserzione con l’apofisi tibiale, delle microfratture cartilaginee con successivi fenomeni infiammatori locali che provocano dolore, soprattutto dopo sforzo, e tumefazione.
Quando l'apofisi tibiale si ossifica completamente, l'inserzione del potente tendine rotuleo non avviene più su una debole struttura cartilaginea, ma su una zona ossea e così il dolore si esaurisce La diagnosi è clinica per la presenza di dolore e di tumefazione nella sede dell'apofisi tibiale. Può essere confermata radiologicamente mostrando la frammentazione dell'apofisi tibiale.
La terapia per un ragazzo di questa età è piuttosto "costosa": richiede infatti, almeno nella fase acuta dolorosa, riposo ed astensione dall'attività sportiva (soprattutto calcio e corsa, eventualmente sostituiti dal nuoto ed altri sport con minore sforzo del quadricipite femorale). Possono essere utili blandi antiinfiammatori.
Discussa l'immobilizzazione del ginocchio con apparecchio gessato. Sembrano utili invece esercizi di stretching del muscolo quadricipite femorale: allungando infatti il muscolo, si diminuisce la trazione esercitata dal tendine rotuleo sull'apofisi tibiale. Il riposo viene richiesto per almeno 1-2 mesi dopo i quali è possibile una graduale ripresa dell'attività sportiva pur continuando gli esercizi di stretching.
Una completa risoluzione grazie ad una guarigione fisiologica richiede solitamente 12-24 mesi. Nella domanda il lettore di Pediatria On Line non precisa l'età dell’amica, ma si deve desumere che ella sia in tarda adolescenza e che il suo rappresenti uno di quei rari casi più complessi.
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