Le vitamine sono un gruppo eterogeneo di composti chimici essenziali per le normali funzioni del nostro organismo. Per lungo tempo sono state considerate prodigiose fonti di crescita e di benessere e anche attualmente mantengono una grande “fama” che induce a un loro largo impiego soprattutto nei bambini.
A differenza delle proteine, dei grassi e degli zuccheri che sono necessari in quantità notevoli e forniscono calorie, le vitamine sono necessarie in quantità piccolissime e non apportano calorie.
La maggior parte delle vitamine deve essere introdotta con gli alimenti, in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarle. Alcune vitamine però possono essere prodotte dai batteri che normalmente risiedono nell’intestino oppure possono provenire dalla trasformazione di precursori presenti nell’organismo.
Le vitamine si suddividono in due grandi gruppi:
- liposolubili (cioè si sciolgono in presenza di grassi): vitamina A, D, K, E
- idrosolubili (cioè si sciolgono in presenza di acqua): vitamina C, vitamine del complesso B.
Oltre che per la solubilità, i due gruppi di vitamine si differenziano per alcune caratteristiche. Infatti le vitamine liposolubili:
- vengono immagazzinate abbondantemente nell’organismo, soprattutto nel fegato
- i sintomi della loro eventuale carenza si manifestano lentamente e subdolamente
- vengono eliminate scarsamente; quindi se somministrate a lungo e/o in dosi elevate, possono causare fenomeni di “intossicazione vitaminica”.
Le vitamine idrosolubili invece:
- non vengono immagazzinate nell’organismo o lo sono assai limitatamente
- l’eventuale loro carenza si manifesta rapidamente
- vengono eliminate con le urine e quindi di solito non possono dar luogo ad una intossicazione vitaminica.
Attualmente le gravi carenze di vitamine esistono soltanto nei paesi in via di sviluppo, come manifestazioni di uno stato di malnutrizione globale. Nei paesi industrializzati come l’Italia si possono verificare stati carenziali lievi, dipendenti soprattutto dal tipo di alimentazione condizionata dalla società industriale (cibi conservati o precotti, frutta maturata artificialmente, ecc.). Queste situazioni si presentano in genere con perdita dell’appetito, stanchezza, irritabilità e anche perdita di peso.
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