Negli ultimi 30-40 anni abbiamo assistito ad un notevole prolungamento della vita media sia per gli uomini che per le donne e non solo perché la mortalità alla nascita è diminuita di molto, ma anche perché si vive di più. I bimbi che nascono ora, nel nostro continente, hanno un'aspettativa di vita di almeno 90 anni.

Questa favorevole condizione per la nostra vita è legata soprattutto al miglioramento delle condizioni igienico-ambientali, dei fattori socio-economici e culturali. In pratica è migliorata l'igiene, l'alimentazione e la prevenzione e cura delle malattie.

Il miglioramento delle condizioni alimentari ha portato ad indubbi successi per il miglioramento della salute e per il prolungamento della vita. Se analizziamo però gli ultimi anni, osserviamo che viene proprio da una non corretta alimentazione il pericolo maggiore per l'inversione della curva di crescita e per il prolungamento dell'età media. Sta infatti aumentando la percentuale di obesi (del 25% dal 1994 al 1990; ora il 10% degli italiani è obeso; tra i bambini la percentuale sale al 19%) e di patologie legate a questo fenomeno.

E' evidente quindi che non basta che ci si alimenti ma ci si deve alimentare in maniera equilibrata specialmente in particolari condizioni.

Senza dubbio una di queste condizioni è rappresentata dalla donna in gravidanza e durante l'allattamento. Nella gravidanza e nell'allattamento una corretta alimentazione è essenziale non solo per la mamma stessa e per il buon esito del parto ma anche per assicurare un'ottimale accrescimento del feto e quindi del neonato. Il feto durante la gravidanza si nutre attraverso la placenta (organo in parte fetale e in parte materno) e con il latte materno dopo la nascita. E' quindi molto importante che la mamma in questo periodo mangi "meglio" attraverso un'attenta scelta degli alimenti che compongono la sua dieta giornaliera.

Oggi conduciamo una vita frenetica e ricca di impegni, spesso costringiamo il nostro organismo a seguire schemi alimentari squilibrati, utilizziamo alimenti manipolati ed impoveriti e ci sottoponiamo a diete discutibili con risultati che vanno da un estremo all'altro (dall'obesità alla estrema magrezza).

La vita moderna ha inoltre sconvolto anche i ritmi biologici della donna. Indispensabile infatti è aprire una parentesi anche sul fenomeno che spesso passa inosservato ai non addetti ai lavori mentre può essere visto come una delle più importanti rivoluzioni biologiche del nostro tempo e cioè il periodo in cui si concepisce il primo figlio è passato dai 20-25 anni del 1960 ai 25-30 del 2000. L'età anagrafica (ci si sente "giovincelli" a quarant'anni) non va di pari passo con l'età biologica. La forza per portare avanti una gravidanza per una ventenne non è la stessa di una trentenne; il consumo di energia di una ventenne non è lo stesso di una trentenne spesso già da tempo in carriera.

Se a questo associamo i comuni disturbi della condizione gravidica, quali malessere mattutino, inappetenza, avversione per alcuni alimenti, si comprende come la dieta materna sia spesso inadeguata a colmare le aumentate richieste nutrizionali tipiche della situazione. In gravidanza il fabbisogno energetico e proteico aumenta del 14-20%, quello di vitamine e sali minerali dal 25 al 120%. Durante l'allattamento il fabbisogno di energia e proteine aumentano del 23-32% mentre le richieste di micronutrienti (vitamine e sali minerali) del 31-100%.

Una donna di età fertile tra i 20 e i 50 anni necessita giornalmente di 2200 kcal che diventano 2500 in gravidanza e 2700 in allattamento (aumento di peso, sintesi di nuove proteine, espansione del volume di sangue, aumento di peso dell'utero e della placenta ma soprattutto supporto energetico per la crescita del feto).

Con le comuni diete sicuramente si riuscirebbe ad aumentare l'introito calorico giornaliero ma è molto difficile riuscire ad adeguarsi alle richieste riguardanti vitamine e sali minerali:

  • la vitamina D è importante per lo sviluppo della massa scheletrica;
  • l'acido folico è importante per il regolare sviluppo della massa cerebrale e del midollo spinale;
  • lo zinco è presente in circa 300 enzimi fra i quali quelli che servono per la formazione del DNA e, la maggiore concentrazione di zinco nell'organismo materno corrisponde ad un aumento del peso alla nascita.

A questo punto possono intervenire in maniera risolutiva gli integratori alimentari che, con un giusto equilibrio tra introito calorico, proteico e micronutrizionale salvaguarda gli scopi di una corretta alimentazione durante gravidanza ed allattamento:

  • Ridurre i rischi ostetrici;
  • Raggiungere un regolare sviluppo del feto;
  • Prevenire alcune patologie del nascituro;
  • Ottenere una normale crescita del lattante;
  • Raggiungere il benessere della mamma.

Il loro vantaggio è dato dal fatto che, specie in un periodo di totale disorientamento nutrizionale in termini di apporto di proteine nobili (il fenomeno della "mucca pazza" può provocare dannose carenze di proteine per una dieta corretta), si può avere la sicurezza di assumere il corretto quantitativo di nutrienti necessari in questo periodo. Non si corre cioè il rischio di dover "mangiare per due" ma si ha la sicurezza di mangiare meglio.

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