E' stato riscontrato che mio figlio Vincenzo, di 17 mesi, ha un foro sulla parte posteriore del pene e da quel foro avviene l'espulsione dell'urina. Si deve operare? A che età? Che tipo di intervento deve subire?
L'apertura dell'orifizio uretrale in posizione anomala viene definita con il termine medico di ipospadia. L'uretra può aprirsi in un qualsiasi punto compreso tra il glande ed il perineo (l'area che si trova tra lo scroto e l'ano): si passa da forme molto frequenti in cui l'uretra sbocca pochi millimetri sotto l'apice del glande, a forme in cui lo sbocco avviene lungo la faccia ventrale (cioè che guarda verso il basso) del pene, a forme rare che presentano un meato (cioè un'apertura) uretrale situato nello scroto oppure nel perineo.
L'ipospadia può associarsi ad un incurvamento verso il basso del pene. I problemi posti da questa anomalia variano grandemente a seconda del grado della malformazione genitale: si va da problemi estetici, spesso con difficoltà di ordine psicologico, legati alla vita di relazione del bambino che si sente diverso rispetto ai coetanei, fino ad arrivare a vere e proprie limitazioni funzionali con impossibilità ad avere rapporti sessuali in età adulta in quelle forme che si associano ad un'incurvatura del pene.
Per l'intervento chirurgico vengono seguite tecniche di microchirurgia o, quanto meno, vengono usati degli occhiali di ingrandimento per ridurre l'incidenza di complicanze. Durante l'intervento vengono adoperati fili di sutura riassorbibili di calibro estremamente sottile. L'operazione chirurgica viene solitamente programmata tra il secondo ed il terzo (massimo quarto) anno di vita. Per le forme più lievi (che sono anche quelle più frequenti poiché rappresentano l'85-90% dei casi) gli interventi di correzione sono abbastanza semplici. Le forme più gravi possono richiedere operazioni piuttosto complesse, spesso attraverso la trasposizione di lembi di cute dalla parte dorsale del pene oppure il prelievo di lembi di mucosa da altre zone del corpo come la mucosa orale o quella vescicale.
Dopo l'intervento chirurgico vengono frequentemente posizionati cateteri vescicali allo scopo di non lasciare in contatto l'urina con i tessuti operati. Il periodo di degenza varia da pochi giorni nelle forme più lievi ad alcune settimane nelle forme più complesse. Le complicanze variano a seconda, ovviamente, della gravità della malformazione, ma anche dell'esperienza e dell'abilità del chirurgo. Sono rappresentate da fistole, cioè da comunicazioni anomale tra l'uretra ricostruita e la cute, oppure da stenosi, cioè da restringimenti del canale uretrale; quando compaiono richiedono una nuova operazione. L'intervento chirurgico permette comunque un recupero completo sia sotto l'aspetto funzionale che sotto l'aspetto estetico.
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