Ho una bambina di cinque mesi a cui è stato riscontrato un dotto arterioso pervio ampio di 5 mm. Che tipo di interventi sono previsti? Entro quanto tempo è necessario intervenire?
Il dotto arterioso è una comunicazione presente nella vita fetale che connette le arterie polmonari con l'aorta. Lo scopo di questo condotto è di togliere il sangue che arriva nelle arterie polmonari (i polmoni non funzionano) per portarlo nell'aorta discendente, e pertanto nella placenta materna, per essere ossigenato. Il dotto arterioso (detto anche dotto di Botallo) si chiude subito dopo la nascita per una costrizione della sua parete che è sensibile all'ossigeno. In alcuni casi permane pervio (totalmente o parzialmente) anche dopo la nascita e pertanto richiede la chiusura chirurgica. I dotti arteriosi ampi, come mi sembra quello del caso in questione, devono essere chiusi precocemente per evitare lo scompenso cardiaco e l'ipertensione polmonare.
Le tecniche di chiusura consistono nella classica chiusura chirurgica con toracotomia (incisione nel torace a sinistra) o con toracoscopia (tre piccoli forellini nel torace a sinistra). In alternativa (ma questo solo nei bambini più grandi e nei dotti più piccoli), il dotto può essere chiuso attraverso l'introduzione di un catetere il quale rilascia delle spirali che occludono il dotto stesso. Mentre è indispensabile intervenire subito, quando il dotto arterioso crea situazioni di "impegno" emodinamico, nel caso il dotto arterioso sia piccolo l'intervento può essere procrastinato anche dopo il primo o secondo anno di vita ed è eseguito unicamente per prevenire le complicanze della persistenza del dotto, come la endocardite batterica.
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