Mio figlio, che adesso ha 14 mesi, è nato prematuro (36 settimane, peso 2.650 gr.) con parto cesareo a causa di una malformazione uterina della madre. Il piccolo è stato ricoverato in terapia intensiva per 15 giorni a causa del cosiddetto "polmone umido". Unico "postumo" di tale situazione: il foro di Botallo non perfettamente chiuso. Al riguardo ci hanno prospettato l'eventualità di procedere ad un intervento di chiusura del foro tramite l'inserimento di una sorta di "elica", da decidere quando il bimbo sarà più grande. Vorrei conoscere in cosa consiste con precisione l'intervento, il vostro parere al riguardo e le possibilità di cura alternative, se esistono.
Il Dotto Arterioso Pervio è una patologia relativamente frequente con particolare incidenza nei bambini nati pretermine. La chiusura del dotto è indicata a qualsiasi età ed in particolar modo qualora il dotto pervio sia responsabile di disturbi. La tecnica di chiusura transcatetere con il posizionamento di una o più spirali all'interno del dotto è oggigiorno in contrapposizione a quella con la toracoscopia (tre forellini di 5 mm nel torace di sinistra con chiusura dall'esterno).
Mentre la prima tecnica, anche se più lunga ed indaginosa, richiede semplicemente la puntura di una vena e di un'arteria per il passaggio di cateteri all'interno del cuore, ed è pertanto meno invasiva, quella con toracoscopia assicura una totale e permanente chiusura del dotto senza l'uso di materiale protesico all'interno del cuore o dei grandi vasi. La tecnica con toracoscopia, a differenza di quella con spirale, è particolarmente indicata nei bambini piccoli, in particolar modo quando il dotto arterioso sia di grosse dimensioni.
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