La mia bambina di 13 mesi e mezzo soffre spesso di infezioni delle vie urinarie. Il ceppo è sempre differente. La penultima volta l'urinocultura ha rilevato la presenza di Escherichia coli, l'ultima volta invece si trattava di Klebsiella. Come è possibile che ogni mese ci sia un'infezione? La bambina è apparentemente sana, anche se cresce poco (circa 100-150 gr al mese da quando abbiamo iniziato lo svezzamento a 6 mesi). L'unica nota che mi sembra di rilievo sono delle dermatiti da pannolino che si protraggono nonostante il cambio frequente dei pannolini. E' possibile anche che i batteri presenti nell'urinocultura siano dovuti a come le urine vengono prelevate?
Il dubbio che Lei pone è legittimo: avere una urocultura positiva non significa avere un'infezione delle vie urinarie. Per risovere questo problema bisogna partire dalla modalità di esecuzione del prelievo. Un campione di urina prelevato in modo inappropriato e/o con scarsa detersione dei genitali esterni può portare a una positività dell'urocultura in assenza di infezione: sono uroculture false positive.
Molta attenzione deve essere posta nell'eseguire contemporaneamente l'esame delle urine che può indirizzare al falso positivo se tale esame non presenta alterazioni (nitriti positivi) e il sedimento urinario non presenta globuli bianchi e/o globuli rossi.
La raccolta domiciliare presenta dei problemi: non basta la detersione e un lavaggio accurato dei genitali, il sacchettino deve essere cambiato ogni mezz'ora con successiva detersione dei genitali, ma la raccolta e il travaso in contenitore sterile deve avvenire con estremo scrupolo e attenzione.
L'inseminazione sul terreno di cultura deve avvenire in tempi brevi in quanto la presenza di pochi germi non eliminati dalla cute porta a crescita esponenziale con un risultato falsamente positivo. Pertanto, per risolvere il dubbio, conviene eseguire l'esame presso un laboratorio analisi di ospedale pediatrico o meglio ancora presso il reparto di pediatria o presso un reparto di nefrologia o urologia pediatrica.
Nella sua lettera non comunica la residenza e pertanto non posso indirizzarla adeguatamente. Resta la necessità di partire da un esame affidabile, sicuro e praticare una visita di consulenza adeguata.
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