Ha avuto una infezione delle vie urinarie nonostante fosse sotto copertura antibiotica. Mia figlia è stata affetta da un'infezione delle vie urinarie, conseguenza di un reflusso vescico-ureterale, all'età di tre mesi. Dopo una degenza ospedaliera di dieci giorni è guarita, e le è stata data una cura giornaliera a base di antibiotici. Nonostante questo tre mesi dopo ha avuto una ricaduta. La stiamo adesso curando a casa con dosi giornaliere di … (nome commerciale del Ceftriaxone). Mi domando: come è potuto accadere questo nonostante la cura di antibiotici? Non è possibile risolvere il problema con una operazione chirurgica adesso?
Il trattamento iniziale del reflusso vescico-ureterale è sicuramente conservativo, cioè con una terapia antibiotica profilattica che viene assunta in monodose serale. Generalmente è assai infrequente osservare delle recidive di infezioni delle vie urinarie in corso di profilassi, come è accaduto alla piccola lattante in discussione. In questo caso è opportuno verificare se la profilassi veniva "realmente" somministrata e se il farmaco utilizzato fosse adatto ad una profilassi continua. Qualche volta si possono creare delle resistenze, cioè i germi responsabili della infezione delle vie urinarie non sono sensibili al farmaco inizialmente utilizzato, per cui è opportuno modificare la profilassi antibiotica con un nuovo farmaco. Personalmente cerco di attendere almeno sino al 2° anno di età prima di decidere se intervenire con una terapia chirurgica.
Ovviamente vorrei conoscere anche l'entità del reflusso vescico-ureterale (grado? lato?) Ritengo che sia eccezionale la necessità di un intervento molto precoce per impossibilità di mantenere sterili le urine con una adeguata profilassi antibiotica.
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