Mia figlia di otto anni sta attraversando un periodo di rifiuto verso la scuola. Ha cominciato circa un mese fa accusando continui mal di testa ma, dopo aver escluso con l'aiuto del pediatra una causa organica, abbiamo capito che si trattava di una scusa per evitare la scuola. Speravamo che con le vacanze si sarebbe riposata e quindi sarebbe tornato tutto a posto, invece il giorno prima della ripresa delle lezioni ha di nuovo ricominciato a lamentarsi per il mal di testa. Non riusciamo a farle dire se sia successo qualcosa a scuola, insiste che sta davvero male, anche se le ho fatto notare che quando è a casa sprizza energia. Vorrei quindi sapere se mi consigliate di rivolgermi ad uno psicologo per sbloccarla e finalmente mandarla a scuola senza lacrime o se sia meglio continuare ad avere pazienza e non dare troppo peso a questa situazione.
Sono pochi gli elementi a disposizione per fare una "diagnosi". La bambina è sempre andata volentieri a scuola o ha sempre mostrato scarso interesse? Gli insegnanti cosa vi hanno riferito? Prima di rivolgersi ad uno psicologo è opportuno cercare di capire da soli quale possa essere la causa scatenante. Altri bambini della sua classe si comportano come lei o è un caso singolo? Bisogna appurare qual è la situazione parlando con altri genitori, con gli insegnanti, valutare se il rifiuto è seguito da manifestazioni violente, come effettivi mal di testa, nausea o vomito.
Non bisogna sottoporla ad un continuo interrogatorio, ma starle molto vicina, spiegarle che tutti incontrano delle difficoltà e per questo è necessario parlarne, per superarle e che voi genitori le siete sempre accanto. Se si tratta di una crisi leggera, legata ad una situazione di poco conto, come spesso capita (un litigio coi compagni, un'insufficienza...) può darsi che il problema, al momento in cui state leggendo, si sia già risolto e non ci sia bisogno di alcun intervento, altrimenti bisogna approfondire la situazione. Un'altra cosa: qual è il vostro atteggiamento di fronte a questi rifiuti?
La favorite o vi opponete? Se qualche volta cedete le trasmettete il messaggio di poter ottenere ciò che è desiderato e quindi rinforzate il suo atteggiamento di rifiuto. Ci sono altre situazioni in famiglia che le possono creare malessere, delle novità? Quando siamo in presenza di malessere a livello psicologico bisogna valutare la vita del soggetto a 360 gradi e rivolgersi ad uno psicologo solo se non si giunge ad una spiegazione e l'atteggiamento nefasto, come in questo caso il rifiuto, si protrae per lungo tempo, accompagnato da stati di ansia e di malessere.
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