Ho un maschietto di 18 mesi, il quale butta sistematicamente tutto per terra, a volte guarda l'oggetto e poi lo butta, altre volte con una manata spazza via tutto. Devo precisare che quando aveva nove/dieci mesi, giocavamo a butta il ciuccio, cioè lui nel lettino buttava il ciuccio per terra ed io facendo finta di arrabbiarmi lo raccoglievo e lui ... grandi risate. Ora Le chiedo: è normale che butti tutto in terra? A quale età diventa patologico? Come devo reagire (ho provato a non raccogliere gli oggetti, ma non è cambiato nulla) a questo suo "vizio"? Quanto ha inciso il nostro "gioco" su questa sua, ormai ingestibile per tutti noi, abitudine?

Il suo bambino è proprio nell'età in cui si sviluppa l'intelligenza sensomotoria: egli infatti sta utilizzando le sue capacità motorie per raffinare le proprie attività, compiendo dei piccoli esperimenti sulla realtà che lo circonda. Eccolo allora che esamina gli oggetti, li batte contro altri, li lancia... Se lo osserva bene, si accorgerà che l'impegno di suo figlio è anche quello di capire come "funziona" il mondo, di associare comportamenti ad effetti. Presto sarà in grado di comprendere che un giocattolo sotto una coperta non è scomparso, poiché lo può ritrovare spostando ciò che lo nasconde. In questa chiave vanno letti, prima di tutto, i comportamenti del suo bambino che la fanno "quasi disperare". Secondo la psicologia evolutiva, si tratta di un momento fondamentale della crescita che si completa in genere verso il 24esimo mese. E' una fase che avvia al pensiero propriamente detto, nel quale l'azione è interiorizzata ed egli è in grado di rappresentarsela mentalmente senza compierla.

E' possibile che queste normali manifestazioni di sviluppo, nel caso di suo figlio, siano state enfatizzate dal "gioco complice" che descrive nella sua lettera. Ciò le comporterà probabilmente una maggiore pazienza nell'insegnare, con una certa fermezza, che ci sono cose che si possono fare ed altre che sono "vietate", perché procurano disapprovazione da parte di chi gli sta intorno. Faccia in modo, per quanto possibile, che i messaggi rivolti al bambino siano coerenti. E quando vedrà i primi segnali di esitazione nel "buttare tutto in terra", sappia che il bambino sta cominciando a rappresentarsi mentalmente le sue azioni ed i rimproveri che gli arriveranno prima ancora di agire. Da quel momento sarà in grado di interrompere i suoi propositi e di adeguarsi alle richieste di mamma e papà.

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