Mia figlia di quasi quattro anni frequenta da tre mesi la scuola materna comunale e non si è inserita ancora nel nuovo ambiente: la mattina all'ingresso le lacrime sono copiose e non accetta il distacco materno, rifiuta di mangiare e non socializza e credo non accetti una delle due insegnanti. Premesso che l'anno scorso ha frequentato una scuola materna cattolica ed è stato duro soltanto l'inserimento, chiedo una consulenza ai colleghi se devo intraprendere un atteggiamento "duro" ignorando il tutto o cercare di cambiare scuola.
Caro lettore, prima di tutto non cambi assolutamente scuola! La sua bambina potrebbe pensare ad un viaggio a tappe che non finisce mai. Poi, le scrivo come madre, ma soprattutto come una donna che per dieci anni ha lavorato nella scuola materna ed ha ambientato almeno una decina di bambini piccoli ogni anno. Ogni bimbo ed ogni ambientamento rappresentano una storia a sé. Tutte queste storie hanno in comune il fatto di essere la prima importante esperienza di separazione per i nostri bambini. E' una separazione da un luogo, da ritmi e da persone affettivamente molto rassicuranti: la mamma, la nonna, la zia o la baby-sitter che, ciascuna a proprio modo, ruotano attorno alle esigenze del piccolo arrivato.
E' una separazione verso un luogo con regole collettive, con ritmi prestabiliti e con persone che ruotano attorno ad almeno venti bambini! Lei capisce, caro lettore, quale senso di paura e di panico e di smarrimento può provare sua figlia in questi mesi? Tra l'altro non dimentichi che ha già compiuto una precedente esperienza non proprio positiva. Lei deve cercare di essere molto dolce e rassicurante con la sua bimba, deve contenere la sua paura con strategie comprensibili, quali ad esempio "adesso il papà va a lavorare e dopo che tu hai mangiato viene a prenderti" oppure "facciamo un patto: tu mangi tutta la pappa ed io arrivo subito". Inventi delle piccole ritualità, a casa al mattino ed a scuola al momento dei saluti. Giochi con lei a nascondino o a cercarsi, per rassicurarla che, nonostante la fatica del trovarla, non la dimenticherà mai. Legga storie di bambini o teneri animali che ormai grandi partono e vanno....
Sia dolce e fermo, ma non duro. La sua bambina soffre, non fa i capricci, e lei adulto sa bene che ogni fase di crescita, ovvero ogni separazione, è dolorosa e faticosa ma assolutamente importante per diventare grandi!
Altro su: "Inserimento alla scuola materna"
- Asilo nido o baby-sitter?
- È meglio cercare una baby-sitter e aspettare che il bimbo sia un po' più grande e mandarlo all'asilo nido? I consigli della psicologa.
- Al nido, comunque!
- Mandarlo all'asilo nido anche se la mamma è a casa può essere una saggia decisione.
- Convalescenza: quanto deve stare a casa dopo la malattia?
- La convalescenza è un periodo di "riposo" dopo una malattia, che consenta al bambino di recuperare le forze. I consigli sulla durata della convalescenza.
- Asilo o baby-sitter?
- Asilo o baby-sitter: una scelta difficile per la mamma che lavora. I consigli della psicologa.
- La maestra chiama "spioni" i bambini
- A scuola, mia figlia ha difficoltà a capire quando si deve dire la verità e quando invece deve farsi i fatti propri per non essere chiamata "spione".
- Non vuole fare il sonnellino
- Cosa fare per convincerla a fare il sonnellino alla scuola materna. Devo insistere o lasciar perdere? I consigli dell'esperto.