Perché il mio bambino (tre anni) dopo più di un anno senza pannolino ha ripreso a fare la pipì addosso? Non mi pare che sia un problema di incontinenza, ad esempio la notte la trattiene benissimo. Spesso però, all'asilo o a casa, gli capita di farla in giro. Ha cominciato l'asilo due mesi fa ma, a parte la crisi iniziale, mi pare che adesso si trovi bene. Non mi viene in mente alcun evento "traumatico" che potrebbe avere scatenato questo comportamento. Potrebbe trattarsi di una infezione alle vie urinarie?
Il controllo della minzione (capacità di fare la pipì) viene di regola raggiunto nell'infanzia a seguito di una serie di tappe intermedie. Al termine del primo anno di vita, il bambino inizia a percepire il senso di vescica piena durante il giorno, di modo che è in grado di controllare la minzione (pipì) quando è sveglio. Nel secondo anno di vita il bambino comincia ad avvertire la distensione vescicale e lo stimolo alla minzione. Prima di questa epoca, qualsiasi tentativo di educazione alla continenza è destinato a fallire, visto che solo allora il bambino inizia ad essere in grado di controllare la minzione. Soltanto verso il quarto anno di vita il bambino impara ad avviare una minzione volontaria.
Lo sviluppo di una minzione controllata, e quindi della continenza, necessita di una normale anatomia del sistema genito-urinario ed è caratterizzata dall'acquisizione di meccanismi neurologici che conferiscono la capacità di interrompere volontariamente una minzione già avviata. Tuttavia, oltre ai fattori anatomici indispensabili per il controllo minzionale, occorre ricordare quanto sia peculiare il periodo evolutivo durante il quale si svolge questo processo. Tale periodo è contrassegnato dallo sviluppo delle capacità linguistiche e motorie che permettono la formazione di una propria identità, autonoma dalla figura materna, con capacità di interagire con l'ambiente circostante. Ne consegue che l'ambiente stimola il bambino allo sviluppo della continenza, ma che eventuali disturbi relazionali possono interferire negativamente sulle acquisizioni della stessa.
Per "enuresi" si intende la perdita involontaria di urine oltre l'età in cui il controllo vescicale viene di solito raggiunto; tale età viene convenzionalmente fissata verso il 5° anno di vita. L'enuresi non è dovuta a patologie organiche identificabili (non vi sono, cioè, malformazioni a carico del sistema nervoso centrale o dell'apparato genito-urinario) ma è correlabile ad una alterazione funzionale della minzione. Inoltre, si parla di enuresi notturna o enuresi diurna a seconda che la perdita di urine si verifica durante la notte o durante il giorno. Invece, il termine "incontinenza" è riferito alla perdita involontaria di urine dovuta ad una patologia organica, in genere ad una malformazione delle vie urinarie o del sistema nervoso centrale. Essa può essere responsabile del mancato controllo della minzione a qualunque età.
L'enuresi in campo pediatrico comprende più del 95% dei casi dei bambini che si bagnano: all'interno di questa percentuale, la sola enuresi notturna ne rappresenta il 50%, l'enuresi diurna il 10% dei casi, e l'enuresi diurna e notturna il 40%. L'incontinenza è presente nel restante 5% dei bambini che si bagnano. Per quanto detto, nel caso di un bambino di appena tre anni di età, è ben comprensibile come non abbia ancora raggiunto la piena maturazione dei meccanismi fisiologici preposti al controllo minzionale. Il fatto, poi, che avesse già raggiunto la capacità al controllo diurno della minzione già a due anni (immagino che di notte, a quell'età, gli venisse indossato il pannolino) porterebbe ad escludere un problema di incontinenza. Si tratta, evidentemente, di una condizione di fisiologica immaturità del controllo minzionale che non dovrebbe destare preoccupazioni di sorta.
Tuttavia, per completezza, bisognerebbe prendere in considerazione varie condizioni che possono interferire con il mantenimento di una corretta continenza urinaria. Una infezione delle vie urinarie può agire in tal senso; ma anche un alvo irregolare può contribuire ai disturbi della minzione.
Nei bambini più piccoli, inoltre, la perdita di urine è spesso dovuta al fatto che l'urgenza minzionale prevale sulla loro capacità di controllare la diuresi. Il senso di urgenza può essere di tale entità da rendere vano qualunque tentativo del bambino di applicare il controllo sulla minzione; la percezione della necessità di andare ad urinare diminuisce ed il bambino si trova bagnato senza essersene realmente accorto.
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