Sono mamma di tre bambini di dieci, sette e tre anni di età. La primogenita, da quando aveva 4-5 anni, ha periodicamente gli ossiuri. Dopo cure con … (nome commerciale del Mebendazolo) e anche con … (nome commerciale del Pirantel Pamoato) i vermi spariscono temporaneamente ma dopo pochi mesi ricompaiono. Con cure a base di aglio, cioè bevendo acqua bollita con aglio, sembra che si abbia pure un temporaneo effetto positivo, ma solo temporaneo. Abbiamo provato con cure omeopatiche senza successo, e con cure fitoterapiche, con buoni risultati ma solo per un certo periodo. Pertanto per ora si convive con gli ossiuri che ricompaiono ogni 2-3 mesi e in tali occasioni le faccio prendere per 5-6 giorni acqua bollita con aglio. Nei giorni scorsi anche la secondogenita di sette anni, come due anni fa, ha avuto gli ossiuri e le ho dato subito il (nome commerciale del Mebendazolo). Se va come in passato, con lei non ci dovrebbero essere problemi. L'ultimogenito di tre anni fino ad ora non li ha avuti. Dobbiamo convivere con i vermi? A parte manovre di estrema pulizia (disinfezione di biancheria, lenzuola, bagni, unghie superpulite) e attenzione agli alimenti crudi e ben lavati, cosa si deve fare per eliminare veramente questi ospiti molto indesiderati?

L'ossiuriasi, o enterobiasi, è la più comune delle infestazioni (malattie dovute ad elminti, o vermi) dell'uomo. La maggior parte dei soggetti infestati è costituita da bambini e si ritrova in tutte le classi socio-economiche, e la presenza di ossiuri non indica condizioni igieniche scadenti da parte della famiglia. L'infestazione avviene attraverso l'ingestione di uova, presenti sulla cute perianale dei soggetti affetti, ma anche nell'aria o sulla biancheria intima e di casa. Il sintomo più comune è il prurito anale, di intensità variabile da lieve fastidio a dolore acuto ed intrattabile; secrezione vaginale e prurito vulvare sono presenti nei rari soggetti nei quali il verme è migrato in vagina.

Sono stati descritti insonnia, irritabilità, perdita di appetito, dimagramento e bruxismo (digrignamento dei denti) in soggetti con ossiuriasi, ma non ci sono prove documentate che tali sintomi siano in diretta relazione con l'infestazione da ossiuri Sia il mebendazolo che il pirantel pamoato sono molto efficaci, con un'unica somministrazione, nel debellare un singolo episodio di infezione, ma, poiché non distruggono le uova, si consiglia un secondo trattamento dopo due o tre settimane al fine di distruggere le uova eventualmente ingerite al momento della terapia iniziale.

Le recidive comunque sono molto frequenti, e di questo i genitori dovrebbero sempre essere informati preventivamente dal curante, anche perché di solito l'infestazione è diffusa, anche in maniera asintomatica, a tutto il nucleo familiare, compresi gli adulti. Per questo si consiglia, una volta individuato un caso indice, di trattare comunque, anche per l'ottima tollerabilità della terapia, tutti i membri del nucleo familiare. Anche altri soggetti con cui i suoi bambini hanno contatti frequenti (nonni, compagni di scuola, baby-sitter ecc.) potrebbero essere fonti di reinfestazione.

Le consiglierei pertanto di tentare una terapia con due dosi di mebendazolo (100 mg) a tre settimane di distanza da somministrare a tutti i familiari ed eventualmente ad altri soggetti che hanno vissuto a lungo in contatto con i suoi bambini.

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