A mio figlio di sei anni è stato di recente diagnosticato il morbo di Köhler. Egli soffre da circa tre mesi di un dolore sempre più persistente al piede destro. Dopo esami radiografici che hanno evidenziato microfratture del metatarso ci è stato diagnosticato il morbo suddetto. Gradirei sapere quale è il decorso della malattia e quali possono essere le cure.
Il morbo di Köhler colpisce un osso del piede (lo scafoide), in genere all’età di 3-8 anni, soprattutto nei maschi. Si manifesta clinicamente con dolore, che può essere causa di una lieve zoppia (il paziente appoggia con cautela il piede, appoggiando il peso sulla parte laterale esterna), e con modica tumefazione nella parte interna del piede. L’esame radiografico permette di confermare la diagnosi clinica, evidenziando il collasso e la frammentazione dello scafoide.
Esistono due tipi di morbo di Köhler, il tipo 1 ed il tipo 2 (di cui solo il primo di interesse pediatrico) ed entrambi fanno parte del capitolo delle osteocondrosi, intendendo in generale con tale termine dei processi degenerativi-necrotici che interessano i nuclei di ossificazione di alcune ossa. Il trattamento consiste nell’applicazione di un apparecchio gessato a gambaletto durante la fase in cui la malattia è sintomatica (in genere per circa 2-3 mesi) e nella successiva applicazione di un plantare ortopedico che serve a sostenere, nei mesi successivi, la volta longitudinale del piede: in tal modo l’osso scafoide viene sottratto al carico e può riprendere una vascolarizzazione normale, fino a ricostituire il suo nucleo di ossificazione. La prognosi è sempre buona poiché lo scafoide, in genere entro un anno, riacquista la sua forma normale e, anche a distanza di parecchi anni dalla fase attiva della malattia, non si osservano fenomeni di artrosi del piede.
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