Non pensavo che l'influenza fosse così pericolosa... Infatti! Il polso di questa situazione ce l'ha il Pediatra di famiglia, in quanto è principalmente fuori dall'ospedale che si rileva tutto il peso dell'assistenza. Per questo ci teniamo a sensibilizzare i genitori sull’opportunità di vaccinare. Quali rischi a vaccinare? Il vaccino antinfluenzale è notoriamente ben tollerato, con pochi effetti collaterali. Ciò è particolarmente vero per i vaccini adatti ai bambini, chiamati split o a subunità in quanto contengono solo pezzi del virus. Solo i bambini di età inferiore a 6 mesi non possono vaccinarsi, perché non possediamo ancora dati certi sulla loro capacità di rispondere al virus iniettato con produzione di anticorpi proteggenti. Non può vaccinarsi anche chi ha avuto gravi reazioni a precedenti dosi di vaccino o ad altri farmaci, alimenti o punture di insetto ed infine soggetti che in precedenza abbiano manifestato sintomi di poliradicolite (malattia neurologica seria, che si caratterizza per la perdita progressiva e temporanea dell’uso degli arti, anche se con guarigione completa in poco tempo).
Alcune mie amiche non sono riuscite a vaccinare il bambino aspettando che passasse la tosse o che non assumesse più cortisone nell’aerosol o che tollerasse l’uovo nella dieta… Tutte leggende metropolitane che non fanno il bene né della corretta pratica vaccinale né della tutela della salute del bambino. Infatti l’uovo non c’entra nulla, in quanto nel vaccino la quantità di proteine dell’uovo è al disotto della soglia minima di sensibilizzazione allergica e quindi il bambino sarà impossibilitato a reagire alla vaccinazione con sintomi preoccupanti. Nessun problema nemmeno se il bambino ha un po' di catarro o se sta assumendo cortisone per via aerosolica o in pomata (il problema si pone solo se la terapia cortisonica viene fatta per bocca o in muscolo, ma ciò succede in situazioni rare e ben controllate).
Come interferisce la vaccinazione antinfluenzale con le altre vaccinazioni di routine: ce ne sono già tante nei primi due anni di vita! In nessun modo: la vaccinazione può essere praticata nelle stesse sedute vaccinali già previste e comunque non è necessario far passare un determinato lasso di tempo fra questa e altre vaccinazioni in quanto contiene virus inattivato. Anzi, combinare la vaccinazione antinfluenzale con quella anti-pneumococcica è assai utile specie per gli anziani, perché è lo pneumococco che provoca le complicanze respiratorie più severe specie nella terza età e sappiamo quanto spesso i nonni facciano da babysitter ai nipotini. La vaccinazione anti-pneumococcica è già prevista nel calendario italiano per bambini fin dal 2003 anche se con modalità purtroppo differenti da regione a regione.
Quante dosi bisogna fare? Se il bambino ha meno di 9 anni e si vaccina per la prima volta, occorrono due dosi di vaccino distanziate di un mese allo scopo di aumentare la capacità di risposta protettiva; negli anni successivi, continuando la raccomandazione, basterà un richiamo annuale. Ma se decidessi, quando bisogna fare la vaccinazione? C’è un limite massimo di tempo? In autunno, non appena il vaccino è disponibile in farmacia. Si può tardare fino a Natale, ma occorre fare i conti col rischio che l'epidemia possa iniziare precocemente. Parlo con tante amiche, qualcuna è contraria alle vaccinazioni, non si potrebbe renderle obbligatorie? I medici cercano di convincere sulla bontà di certe scelte di prevenzione: obbligare è una sconfitta della capacità di persuasione e di un rapporto di fiducia col proprio medico. Certo, alcune persone confidano sul fatto che "tanto si vaccinano gli altri". E' vero, si chiama “immunità di gregge” ed ha prodotto risultati eccellenti nella prevenzione di molte infezioni. Ma questa particolarità funziona solo se i vaccinati sono la maggioranza e comunque non brilla certo per solidarietà.
Ho letto che arriverà un vaccino più efficace e che non si faranno più le punture! Negli Stati Uniti in effetti è disponibile da due anni anche un vaccino per spray nasale, che ha il vantaggio di ripercorrere la strada di ingresso del virus naturale e quindi, stimolando anche le difese locali, garantisce un’ulteriore passo in avanti sull’efficacia oltre ad evitare il piccolo dolore di una puntura. Tale vaccino ha ancora alcune limitazioni, come l’età di somministrazione e l’esclusione dei soggetti che presentano broncospasmo, ma si presume che sarà disponibile prossimamente anche da noi in Europa. INDICE DEGLI SPECIALI SULL'INFLUENZA Parte prima: "come ci si ammala" Parte seconda "l'impatto sulla salute della popolazione" Parte terza: vaccinare contro l'influenza Parte quarta: "e se nonostante la vaccinazione il mio bambino si ammalasse?"