Il mio bambino ha ora 27 mesi e da quando ne aveva dodici ho cercato di introdurre nella sua dieta l'uovo, con le giuste cautele e dosi, consigliata dal pediatra. Da subito ha mostrato una reazione che non so se definire allergica: dopo circa 10 minuti dall'aver mangiato l'uovo si notano delle chiazze rosse intorno alla bocca e sul mento. Queste macchie scompaiono dopo due ore circa e non ho mai notato altre reazioni (intestinali, ecc.). Questo si verifica ogni volta che il piccolo mangia l'uovo in qualsiasi modo sia stato cucinato. Preciso però che non manifesta questa reazione quando mangia altri prodotti contenenti l'uovo (pasta, biscotti, ecc.). Visto che la reazione si manifesta subito, praticamente mentre ancora sta mangiando, può trattarsi di allergia? È necessario approfondire? Devo eliminare l'uovo dalla dieta del bimbo?
La manifestazione immediata che manifesta il piccolo fa pensare ad una tipica allergia all'uovo. Il fatto di non avere disturbi con altri cibi contenenti uovo potrebbe dipendere dall'avvenuta denaturazione (cioè dall’alterazione strutturale delle caratteristiche originarie) delle proteine presenti in tali alimenti, rispetto all'uovo intero. L'allergia tipica, IgE mediata, non dipende infatti dalla quantità delle proteine ingerite, ma dalla loro qualità, cioè dal fatto di essere, attraverso le varie preparazioni (cottura, bollitura prolungata ecc.), frammentate al punto da perdere le proprietà allergizzanti. È frequente vedere, soprattutto nel caso dell'allergia all'uovo, che il bambino ha molti più sintomi quanto più il cibo è crudo o poco cotto.
Ad esempio, anche nel caso dell'allergia al latte, la bollitura prolungata di tale alimento ne riduce la capacità allergizzante. La cosa più semplice da fare per dirimere il dubbio diagnostico è quella di far praticare al piccolo un Prick test (una prova allergica cutanea) per bianco e rosso d'uovo, la cui eventuale positività confermerà la presenza di allergia. A questo punto, per far completamente regredire la sintomatologia, sarebbe preferibile tenere il piccolo a dieta priva di uovo, di cibi che lo contengono e di carne di pollo, per almeno sei mesi. Dopo tale periodo è utile ripetere un prick test: se il prick si sarà negativizzato, si potrà effettuare una reintroduzione dell'uovo. Di fronte ad un prick positivo io consiglio sempre di attendere il compimento dei tre anni per provare una reintroduzione in ambiente ospedaliero.
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