Che cos’è l’Influenza?
L'influenza è una malattia causata da diversi virus influenzali, molto frequente nel periodo invernale e diffusa in tutto il mondo. La via principale di trasmissione del virus è da una persona all’altra, attraverso il contatto diretto o con le goccioline di saliva espulse dalle persone infettate quando tossiscono o starnutiscono.
Le mani rappresentano un fattore importante nella propagazione dell’influenza: contribuiscono, in effetti, a veicolare e disseminare il virus per contatto diretto con tutti i tipi di superficie che compongono la nostra vita quotidiana. Lavarsi accuratamente le mani è un gesto semplice, efficace e poco costoso per limitare i rischi di trasmissione del virus e nella prevenzione della propagazione delle infezioni in generale.
I virus influenzali hanno la caratteristica di modificare molto spesso nel tempo la loro composizione ed è per questa ragione che ogni anno viene preparato un nuovo vaccino antinfleuzale, diverso da quello dell’anno precedente. I sintomi più comuni sono febbre alta, spossatezza, inappetenza, dolori alle ossa e ai muscoli, mal di testa, faringite e tonsillite.
Generalmente l'influenza è un’affezione lieve, ma se viene contratta da alcune categorie di bambini “a rischio”, si possono avere più facilmente complicanze dovute alla malattia, per cui l’attuale Piano Nazionale Vaccini 2005-2007, tra i gruppi di popolazione a cui la vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente, identifica:
1. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
a) malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
c) diabete mellito e altre malattie metaboliche
d) malattie renali con insufficienza renale
e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
f) tumori
g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
2. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
3. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
4. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Per effettuare la vaccinazione antinfluenzale gratuita ai bambini che rientrano nelle suddette categorie a rischio, ci si può informare presso la propria ASL o in alternativa, dal proprio medico di famiglia.
Che cos’è il vaccino contro l’Influenza?
Il vaccino contiene parti dei virus influenzali, contro cui gli individui vaccinati sviluppano la capacità di difendersi dalla specifica malattia. I virus che causano l'influenza cambiano spesso nel tempo, per cui non esiste una formulazione standard del vaccino: ogni anno si deve creare un nuovo vaccino sulla base degli studi riguardanti la circolazione di virus influenzali nella stagione precedente, ottenuti grazie ad una rete di controllo dell’influenza che si estende in 82 paesi del mondo, Italia compresa. La vaccinazione antinfluenzale ogni anno, protegge solo da quei virus contenuti nel vaccino, ma non contro i comuni raffreddori o altre malattie respiratorie che si possono scambiare per influenza.
Come e quando si somministra il vaccino contro l’Influenza?
Il vaccino antinfluenzale va somministrato per via intramuscolare ed è raccomandata l’inoculazione nel muscolo deltoide (braccio) per tutti i soggetti di età superiore a 9 anni; nei bambini e nei lattanti la sede raccomandata è la faccia antero-laterale della coscia.
Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile. Per questi bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane. Per quanto riguarda la formulazione del vaccino antinfluenzale, per la fascia di età dai sei mesi ai trentasei, si usa la formulazione pediatrica (0,25 ml) oppure mezza dose di quella per adulti, mentre dai trentasei mesi in poi, si usa la dose per adulti (0,5 ml).
Il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è, per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.
Quando si può vaccinare un bambino contro l’Influenza?
Si può vaccinare anche il bambino con infezione delle vie aeree superiori (esempio: raffreddore, tosse), oppure con storia clinica di precedente infezione da virus influenzale. Il bambino con allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche, può essere vaccinato, cosi come anche i bambini con infezione da HIV ed altre immunodeficienze congenite o acquisite. In questi ultimi casi la condizione di immunodepressione potrebbe solo non evocare una adeguata risposta al vaccino.
Quando si deve rimandare la vaccinazione contro l’Influenza?
La vaccinazione si deve temporaneamente rimandare, quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o disturbi generali, giudicati clinicamente importanti.
Quando non si deve vaccinare contro l’Influenza?
Il vaccino non deve essere effettuato in soggetti con: reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose e reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino. Questo vaccino non deve essere somministrato a lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età).
Cosa fare in caso di eventuali reazioni al vaccino contro l’Influenza?
Bisogna essere a conoscenza del fatto che le persone vaccinate, particolarmente nella stagione fredda, possono essere affette da infezioni respiratorie e sindromi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza che possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, contro i quali il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva.
Gli effetti collaterali comuni dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione. Raramente si possono avere delle reazioni sistemiche, caratterizzate da una lieve irritabilità, dolori muscolari e febbre, che per lo più non supera i 38°C e si cura con l’utilizzo di un qualsiasi antipiretico. Nel caso in cui i sintomi si dovessero protrarre per più di due giorni si consiglia di consultare il medico al fine di verificare se tali sintomi possano essere attribuibili ad altra causa; inoltre in caso di una reazione importante o insolita, previo consulto medico, si deve provvedere ad effettuare la dovuta segnalazione di “avvento avverso”.
Altro su: "La vaccinazione contro l'influenza"
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