Ho un bambino di tre anni allegro e socievole con gli adulti ma un pochino introverso con i coetanei. Ho notato, in più di un'occasione, che mio figlio tende a subire le aggressioni fisiche degli altri bambini senza riuscire a reagire, anzi facendo finta che l'aggressione (uno schiaffo o una spinta) non si sia proprio verificata. Ho notato anche che mio figlio tende a trattare con maggiore considerazione e cortesia il bambino che lo ha spaventato con l'azione aggressiva. Vorrei un consiglio su come incitare mio figlio a reagire in queste circostanze sia affinché impari a difendersi sia perché ho paura che questa tendenza a subire possa nascondere una certa disistima in se stesso.
Gentile signora, l'aggressività, oltre ad essere una risposta alla frustrazione, è una pulsione primaria che nel corso dello sviluppo si trasforma, attraverso meccanismi compensatori (razionalizzazione, sublimazione ecc.), permettendo di maturare e progredire. Tuttavia, è vero anche che ci sono modi diversi di elaborare la realtà e il proprio vissuto e quindi le cause che possono aver portato il bambino ad inibirsi davanti alle aggressioni dei compagni possono essere molteplici. Talvolta i bambini, in età prescolare, inibiscono gli affetti negativi mostrando gli affetti desiderati dalle persone alle quali sono attaccati o desiderano attaccarsi di più, pensando: "mi comporto come loro vogliono per avvicinarmi a loro".
Cercano di eliminare ricordi o episodi spiacevoli in grado di causare atteggiamenti di distacco da parte dei genitori, e mettono in atto, nelle situazioni di difficoltà, "falsi affetti". Può essere necessario cercare di infondere al bambino una maggiore sicurezza affrontando le situazioni spiacevoli, parlandone e osservando bene le modalità di relazionarsi con i compagni. Consiglio inoltre un'osservazione e una valutazione psicologica in grado di fornire una diagnosi dettagliata utile per poter intervenire. Augurandole un futuro sereno la saluto e rimango a sua disposizione per qualsiasi domanda, consiglio o suggerimento.
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