Se non si hanno disturbi significativi (dolori similmestruali o perdite di sangue, ad esempio), è meglio aspettare almeno la 7° settimana di gravidanza (cioè la 3° dopo la mancata mestruazione) per effettuare la prima visita dal ginecologo.
Nel frattempo si condurrà una vita normale, adottando - nel caso in cui si ignori il proprio stato immunitario nei confronti della toxoplasmosi e delle rosolia - due semplici precauzioni:
- mangiare carni e verdure solo cotte e ben lavate
- non frequentare ambienti (come asili e scuole elementari) in cui maggiore è il rischio di contagio con il virus della rosolia.
Non è necessario eseguire subito esami di laboratorio: sarà lo specialista a richiederli. Devi decidere da chi recarti per i controlli periodici. Ti si offrono allora quattro possibilità:
- negli ambulatori divisionali generali
- negli ambulatori di patologia della gravidanza, o da subito oppure per invio successivo
- da uno specialista operante, se possibile, in ambito ospedaliero
- da ostetriche libere professioniste per la gravidanza fisiologica e non a rischio
La prima visita ostetrica
Una volta entrata nello studio del medico, la donna si sente porgere dallo specialista domande precise, indispensabili per compilare la scheda-cartella clinica per la registrazione dei dati relativi alla gravidanza:
- i dati anagrafici, notizie cliniche riguardanti i familiari, notizie cliniche personali, le modalità della sua nascita.
- se abbia mai fatto uso recente di contraccettivi, a quanto risalga ultimo Pap test, se abbia avuto problemi fin dall'inizio della gravidanza (febbre, assunzione di farmaci, esami radiologici, perdite di sangue, eventuali malesseri), se l'intestino e le minzioni siano regolari.
- le caratteristiche mestruali, la data dell'inizio dell'ultima mestruazione (U.M.), la data del test di gravidanza. Servendosi del regolo ostetrico, può così calcolare la data probabile del parto (DPP) e stabilire a quante settimane sia giunta la gravidanza nel giorno della visita.
Il medico inizia poi l'esame ostetrico esplorando dapprima i genitali esterni e poi quelli interni per valutare le caratteristiche del collo uterino, dell'utero e delle ovaie. Trattandosi del primo controllo, iI ginecologo effettua anche un esame visivo del collo dell'utero per verificarne la normalità o la presenza di alterazioni.
Nel caso sia trascorso oltre un anno dall'ultimo Pap test, ne programma l'esecuzione alla visita successiva; può quindi decidere di valutare l'area epatica, le mammelle e se presenti le varici agli arti inferiori. lnfine, qualora si renda necessaria una conferma circa lo sviluppo della gravidanza, procede all'esecuzione di un esame ecografico.
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