Vaccinazione anti-epatite B e sclerosi multipla: c'è relazione? Desidererei sapere se é vero che in Francia la vaccinazione contro l'epatite b è stata sospesa perché può causare sclerosi o altre malattie? Questo mi è stato riferito da alcuni medici! E' possibile eventualmente non far vaccinare il proprio figlio?
Nell’ottobre 1998 le autorità sanitarie francesi hanno sospeso temporaneamente nelle scuole i programmi di vaccinazione contro l’epatite B degli adolescenti, come conseguenza di alcune sentenze di tribunale, che ritenevano che il vaccino potesse aver causato in alcuni casi la sclerosi multipla, e sulla scia di campagne di stampa e dell’enorme pressione di gruppi di opinione contrari alle vaccinazioni. Contemporaneamente però in Francia continuano a essere vaccinati i lattanti e i soggetti a rischio, sia adolescenti che adulti. Come noto la sclerosi multipla è una grave malattia del sistema nervoso centrale di cui non si conoscono la causa e la cura e i cui effetti possono compromettere anche gravemente la conduzione di una buona qualità della vita da parte di chi ne è colpito e di chi convive.
Già da qualche tempo erano sorti sospetti che l'immunizzazione contro il virus dell’epatite B fosse in qualche modo legata alla comparsa, a distanza di 2-3 mesi dalla vaccinazione, di nuovi casi o alla riattivazione della sclerosi multipla o di altre malattie demielinizzanti (in grado cioè di distruggere la guaina mielinica, quello strato isolante che riveste le fibre nervose e facilita la trasmissione dell’impulso nervoso). Per questo motivo nel settembre 1998 si sono riuniti a Ginevra numerosi esperti dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), specializzati nel campo della salute pubblica, dell'epidemiologia, dell'immunologia, della neurologia e della farmacologia per fare il punto sulla situazione. Le conclusioni sono state le seguenti: la sclerosi multipla non è dovuta ad un’unica causa, ma ha una patogenesi multifattoriale, ossia richiede l'intervento contemporaneo di più fattori (genetici, ambientali, immunologici) non esiste alcuna associazione, statisticamente significativa, fra vaccino contro l'epatite B e sclerosi multipla o altre malattie demielinizzanti del sistema nervoso centrale l'età e la distribuzione per sesso nei casi di sclerosi multipla, prima e dopo l'introduzione della vaccinazione, non mostrano alcuna correlazione con la somministrazione del vaccino non è stato osservato un aumento di frequenza della sclerosi multipla nei Paesi (circa un centinaio) che hanno introdotto l'immunizzazione di massa, rispetto agli altri non esiste nessuna prova che indichi la necessità di cambiare le politiche di sanità pubblica, nei confronti della vaccinazione contro l'epatite B.
Il gruppo di esperti dell'OMS ha raccomandato che tutti i Paesi continuino ad attuare i loro programmi d'immunizzazione di tutti i bambini e degli adolescenti e continuino a immunizzare gli adulti a rischio, secondo i calendari ormai da tempo stabiliti. Occorre ricordare che l'infezione da virus dell’epatite B fa ogni anno nel mondo un milione di morti e che in un 10-15% dei casi i pazienti rimangono portatori cronici del virus, con possibile evoluzione in cirrosi e in cancro del fegato. Il vaccino contro l'epatite B, che è disponibile dal 1982, è stato usato in oltre un miliardo di dosi e sulla base dei risultati acquisiti è considerato come uno dei vaccini più sicuri e meno capaci di creare reazioni. E’ risultato efficace in oltre il 95% dei soggetti vaccinati, nel ridurre l'incidenza dell'infezione e di conseguenza lo stato di portatore.
Esistono già studi che dimostrano una netta diminuzione del cancro del fegato nei bambini vaccinati e una drastica riduzione dei casi di epatite B nei gruppi di età più giovane (cioè in quelli che sono vaccinati). Oltre 100 Paesi hanno inserito la vaccinazione contro l'epatite B fra i programmi di vaccinazione routinaria. Ricordando che anche l'associazione statunitense degli ammalati di sclerosi multipla ha escluso, sulla base dei dati a sua disposizione, che vi possa essere un qualche rapporto fra vaccinazione contro l'epatite B e la malattia, si può concludere che la vaccinazione contro l'epatite B rappresenta una delle maggiori conquiste della medicina moderna e va caldamente consigliata. Poiché in Italia la vaccinazione anti-epatite B è per legge obbligatoria nei lattanti e nei bambini tra gli 11 e i 12 anni di età, è molto difficile esimersi dall’obbligo vaccinale.