Mio figlio frequenta la prima elementare e noto che spesso legge da destra verso sinistra e alcune volte scrive a specchio. Addirittura una volta ha scritto tutto il suo nome a specchio. Meravigliato gli ho chiesto di scrivere altre parole a specchio e non solo le ha scritte con la stessa grafia e velocità della scrittura normale ma le ha anche saputo leggere come se fossero scritte normali. Ditemi se mi devo preoccupare e quali sono i rimedi.
Gentile genitore, ricordi che dove non c'è disagio in un comportamento infantile, non ci deve neppure essere preoccupazione, specie da parte degli adulti che ruotano intorno al bambino. Il suo bambino, di cui mi mancano alcune indicazioni per comprendere bene se si tratta di un problema o solo di una fase di gioco legata sostanzialmente alla scoperta della scrittura, potrebbe manifestare un talento, non necessariamente un disagio.
È ovvio che, per esempio, l'età a riguardo diventa un indicatore importante: diverso è se si tratta di un piccolo di cinque anni e mezzo rispetto ad uno di sei anni compiuti. In altri termini potremmo trovarci di fronte ad una situazione di lateralizzazione virtualmente incompleta o di mancinismo. Ma dalla sua lettera non leggo l'ansia di un genitore relativa a un disturbo (come possono essere la dislessia e la disgrafia), anzi mi pare si tratti di un'abilità eccellente.
Ci sono bambini che imparano ad utilizzare tecniche e a sfruttare capacità in modo più ampio rispetto ad altri compagni della propria età: se queste potenzialità vengono vissute, a quella età, come un gioco che ben vengano e che non vadano corrette o "lette" come stranezze che celano necessariamente qualcosa che non va. È vero che, come pedagogista, mi accorgo spesso che dietro ad un comportamento infantile esiste un messaggio, un indicatore che il bimbo ci sta lanciando in maniera indiretta, apparentemente atipica.
Nella fattispecie occorrerebbe capire se la grafia della mano sinistra è più leggibile di quella con la destra: in questo caso è probabile che il piccolo prediligerebbe usarla nello scrivere e manifesti così il suo desiderio. In generale l'approccio agli apprendimenti strumentali della scrittura e della lettura, così come il disegno, la pittura ed altre esperienze didattiche, è sempre caricato di forte affettività, specie nella fase iniziale: è come dire che, allo stesso modo che attraverso il colore di un disegno, così attraverso il modo di scrivere un piccolo ci comunica emozioni e sentimenti.
Può succedere che un bambino che si avvicina alla letto/scrittura:
- ne sperimenti le varie modalità operative (destra/sinistra e viceversa, alto/basso e viceversa) proprio come si provano diverse soluzioni ad un puzzle o come si cercano molteplici figure ad un gioco di costruzioni;
- stia ricevendo messaggi all'interno dell'ambiente familiare o scolastico dicotomici (opposti cioè, e soprattutto ciò accade relativamente al rispetto delle regole, all'accettazione dei "no") e quindi scrivendo/leggendo in maniera atipica esprime il suo disagio;
- presenti disturbi di lateralizzazione. Il mio consiglio, poiché penso il suo sia il primo dei tre casi, è quello di osservare il piccolo, con cura ed entusiasmo verso questo modo peculiare ma intelligente di attirare l'attenzione. Laddove esso non si associ a difficoltà di apprendimento e a ripetitività eccessiva non me ne preoccuperei. Può invece divenire un'abilità da coltivare, ad esempio creando insieme a lui "parole incrociate".
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