Mio figlio di otto anni ha sofferto quest'anno di una torsione dell'idatide del Morgagni. La cosa si è manifestata con un episodio doloroso al testicolo destro. È stato curato con antibiotici ed il dolore è regredito. Quali sono le cause dei suddetti episodi? Potrebbe ripresentarsi ancora? È consigliabile un intervento chirurgico preventivo?

L'idatide del Morgagni è una formazione delle dimensioni di un seme d'uva, che può trovarsi appesa al polo superiore del testicolo. Se il cordoncino che la tiene attaccata al testicolo si attorciglia ("torsione"), i vasi sanguigni che la irrorano si chiudono e i tessuti soffrono per infarcimento di sangue e conseguente mancata ossigenazione. La stessa cosa può succedere (con maggiore frequenza) al testicolo intero: se manca un legamento secondario che lo tiene fermo, il testicolo può girarsi su se stesso e la torsione del funicolo spermatico (cioè del cordone che lo tiene appeso) chiude i vasi sanguigni che lo irrorano.

I primi sintomi sono dati da un dolore testicolare (da un solo lato!) e gonfiore dello scroto; se le ore passano senza intervenire, il dolore peggiora e compaiono nausea o vomito. Nel caso della torsione testicolare, l'intervento chirurgico è quasi sempre necessario: si apre lo scroto, si gira il testicolo per risolvere la torsione e si fissa con un punto per evitare future ricadute. A volte, tuttavia, la torsione si risolve spontaneamente (o magari grazie alla palpazione del medico durante la visita).

Cosa succede se non si interviene in tempo? L'organo non irrorato muore. Nel caso dell'idatide del Morgagni il problema è minore (organo inutile: è un residuo del periodo embrionale che addirittura non è presente in tutti i maschi), ma nel caso del testicolo... Da quanto detto si chiarisce anche che gli antibiotici non hanno alcuna indicazione terapeutica, se non forse quella di prevenire eventuali infezioni.

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