Mia figlia di quattro anni e mezzo da un anno risulta, ad ogni esame del tampone faringeo, positiva alla presenza di Streptococco. La TAS è sempre regolare e così gli altri valori del sangue. Il problema si è manifestato inizialmente in seguito alla scarlattina, contratta per due volte nel giro di pochi mesi. In questo anno, abbiamo somministrato a mia figlia quattro diversi tipi di antibiotici e un ciclo di iniezioni di penicillina. Quali possono essere i motivi di questa persistenza dell'infezione?

La persistenza in gola dello streptococco beta-emolitico di gruppo A dopo una corretta terapia antibiotica, che ha ottenuto la guarigione della scarlattina o, più spesso, di una tonsillite purulenta, non è infrequente, poiché viene riscontrata in circa il 12-15% dei casi. I germi che continuano a persistere in gola, se si esegue un tampone faringeo, rimangono sensibili alla penicillina, ma, nonostante ciò, non vengono eradicati.

Per questo fenomeno, che effettivamente appare un po’ strano, sono state formulate varie interpretazioni: presenza in gola di altri germi, detti saprofiti, che producono beta-lattamasi, cioè enzimi che sono in grado di inattivare l’antibiotico reinfezioni dovute allo stesso streptococco (da parte di altri membri della famiglia); terapie antibiotiche interrotte troppo presto o assunte a dosaggi incompleti; eradicazione di germi, come lo streptococco alfa-emolitico, che competono con lo streptococco beta-emolitico di gruppo A a livello faringo-tonsillare; ricolonizzazione con streptococchi beta-emolitici di gruppo A di tipo diverso; "tolleranza" alla penicillina. Si è arrivati alla conclusione che questi pazienti, che continuano ad albergare in faringe lo streptococco anche dopo il trattamento antibiotico, ma che si sa che sono scarsamente contagiosi e che non corrono un maggior rischio di malattia reumatica, vanno lasciati stare, a meno che non ci sia in famiglia qualcuno che fa una profilassi antireumatica.

Di conseguenza, quando viene riscontrato un tampone faringeo positivo per lo streptococco beta-emolitico di gruppo A, si cura il paziente con l’antibiotico (una sola volta), e non si ripete il tampone faringeo alla fine della terapia, proprio perché il riscontro di una positività dell’esame non riveste carattere patologico, e rischia di far entrare il bambino in una spirale perversa, come è accaduto in questo caso. Non è perciò corretto il trattamento, che spesso va avanti per mesi o anni, di bambini con tampone positivo, ma asintomatici.

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