Sono un amico di un papà ed una mamma il cui figlioletto di tre anni e mezzo è affetto da una crisi detta jacksoniana (piccolo male). Cercando nei vari siti siamo arrivati a voi. Mi interesserebbe conoscere notizie sui sintomi, la famigliarità, la diagnosi, la terapia, l'evoluzione nel tempo.
Il lettore pone una domanda sulle crisi epilettiche di un bambino di tre anni, che definisce "crisi jacksoniane (piccolo male)". Evidentemente i messaggi dati ai genitori di questo piccolo non sono giusti e completi. Le crisi jacksoniane sono crisi epilettiche parziali somatomotorie caratterizzate da una caratteristica marcia, cioè con un caratteristico modo di propagazione delle convulsioni o delle parestesie. La marcia si propaga da una zona muscolare o cutanea all’altra, seguendo l’ordine della sua rappresentazione somatotopica nella corteccia cerebrale. Sono quindi crisi parziali o focali, cioè crisi in cui le scariche epilettiche e i sintomi clinici sono confinati ad una zona di un solo emisfero cerebrale. Le crisi parziali realizzano dal punto di vista sindromico le "epilessie parziali o focali", che sulla base della semiologia delle crisi e quindi della sede dell’area epilettogena, sono distinte in epilessie del lobo frontale, temporale, parietale e d occipitale.
La prognosi è chiaramente variabile sulla base del possibile fattore eziologico accertato (cioè sulle cause), sulla base della risposta alle terapie antiepilettiche, e sulla base di altri fattori (età di inizio tipo e numero di crisi, presenza di handicap associati ecc.) Il cosiddetto "piccolo male" (più correttamente epilessia con crisi di assenza dell’infanzia) è invece una sindrome epilettica generalizzata idiopatica, ad esordio in età infantile (fra i 3 e i 12 anni) caratterizzata da assenze numerose nella giornata, cioè da sospensione breve della coscienza (5-15 secondi) ad inizio e fine improvvisa, durante la quale il bambino interrompe le sue attività, ha lo sguardo fisso, talora con deviazione in alto dei globi oculari e talora con associati fenomeni motori lievi. L’elettroencefalogramma è caratteristico e mostra la presenza di scariche bilaterali e sincrone di punte-onda a 3 Hz. La prognosi è in questa forma favorevole anche dopo la sospensione della terapia. Sono quindi due situazioni epilettologiche completamente diverse e non paragonabili o assimilabili, per cui mi dispiace di non poter rispondere in modo ancora più appropriato.