Quali sono le cause e da cosa si riconosce il malassorbimento intestinale? Cosa comporta tale malattia in un bambino di 12 mesi? Che esami vengono effettuati per il riscontro della patologia?

Il malassorbimento intestinale, come la parola stessa indica, è una situazione in cui l'intestino non è più capace (del tutto o in parte) di assorbire le sostanze nutritive. Questo può avvenire per diverse ragioni: infiammazioni, infezioni batteriche o virali, intolleranze, allergie o malattie che interessano l'intero organismo. Poiché la stragrande maggioranza degli alimenti viene assorbita proprio a livello dell'intestino tenue (che ha una mucosa disposta in villi e microvilli, per aumentare la superficie utile), il risultato di un malassorbimento intestinale è quello di una carenza alimentare. In un organismo in pieno sviluppo, come è il caso dei bambini, la conseguenza visibile è un rallentamento o addirittura, se la situazione perdura, un arresto della crescita: il bambino che prima cresceva armoniosamente comincia a mettere sempre meno peso, fino addirittura a perderne.

Anche la crescita in altezza ne risente, con un rallentamento e, successivamente, un arresto. Spesso esistono dei segni intestinali, in particolare una diarrea. Attenzione però: benché possa esserne un segno, diarrea non significa necessariamente malassorbimento! La maggior parte delle diarree che vediamo in età pediatrica sono benigne e di rapida risoluzione. Oggi è diventato più raro vedere le situazioni di grossa carenza che venivano osservate nel passato, perché la diagnosi viene posta più rapidamente, e quindi si può correre ai ripari quando la situazione non è ancora drammatica. Gli esami che orientano verso la diagnosi sono in un primo tempo di natura generale, per una valutazione globale dello stato di nutrizione del bambino, poi più specifici, una volta che il pediatra abbia un orientamento più preciso. Ancora una volta sarà il lavoro del pediatra a permettere di individuare una situazione sospetta di malassorbimento intestinale: sorvegliare attentamente la crescita del bambino, valutare il suo peso e la sua altezza in funzione della sua età e, soprattutto, delle misure precedenti (per essere sicuri della "regolarità" della progressione), controllare le sue condizioni generali. La terapia, una volta posta la diagnosi, dipenderà ovviamente dalla malattia alla base di tale situazione.

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