Gradirei avere informazioni sulla microcitemia, in quanto a mio figlio di otto anni negli esami del sangue sono state trovate tracce di microcitosi.
Il termine "microcitemia" o "microcitosi" indica la presenza nel sangue di globuli rossi più piccoli del normale. I globuli rossi o "eritrociti" sono le cellule del sangue che servono a trasportare l'ossigeno; ne abbiamo circa 5 milioni per ogni millimetro cubico di sangue; ogni globulo rosso ha la forma di un disco appiattito al centro (come una specie di caramella Polo senza il buco in mezzo) e misura circa 8 micron (cioè millesimi di millimetro) di diametro.
Il loro volume, che ci interessa ai fini della domanda, varia a seconda dell'età: alla nascita è di 100 micron cubici, verso l'anno scende anche fino a 70 micron cubici, per poi risalire ai valori normali del bambino grandetto e dell'adulto (fra 75 e 90 micron cubici). L'esame principale per conoscere questo ed altri valori sulle cellule del sangue è l'esame "emocromocitometrico" o "emocromo": il volume dei globuli rossi è indicato come VGM (volume globulare medio) o MCV (mean corpuscolar volume).
Attenzione a confrontare il valore con i limiti di normalità adatti all'età: è facile spaventarsi per nulla, in quanto normalmente i laboratori stampano i risultati riportando i valori normali dell'adulto.
Cosa significa un volume più piccolo del normale? Senza parlare di malattie rare, possiamo semplificare due situazioni caratteristiche: una carenza di ferro o uno stato di portatore di talassemia. Nella carenza di ferro (o sideropenia), i globuli rossi sono più piccoli perché manca loro un "mattoncino" fondamentale per il loro lavoro: il ferro serve infatti per formare l'emoglobina, cioè la proteina che trasporta l'ossigeno. Esistono diversi livelli di carenza di ferro, dal semplice abbassamento delle scorte fino all'abbassamento dei livelli di emoglobina nel sangue.
Gli esami utili per inquadrare la situazione sono: il livello di ferro circolante (sideremia): si alza e si abbassa in rapporto al consumo del momento e quindi non è molto utile per un quadro complessivo (con un esempio, rappresenta il denaro contante che avete in tasca: non è certo un indicatore della vostra ricchezza); il livello di ferro di deposito (ferritinemia): si abbassa in situazioni di carenza ed è il primo utile segnale per individuarla (nell'esempio di sopra, è come il vostro conto in banca); il volume dei globuli rossi: come detto, sono più piccoli se la carenza dura già da un po' (proseguendo nell'esempio, i vostri titoli); il livello di emoglobina nel sangue (nell'emocromo, indicato dalla sigla Hb): se si abbassa, si parla già di anemia. Una volta individuata una carenza di ferro, occorre rimediare migliorando l'apporto con la dieta e fornendo ferro concentrato per bocca.
La supplementazione di ferro va proseguita per periodi lunghi (qualche mese); al termine occorre ricontrollare i valori degli esami. Inoltre, occorre che il Pediatra si chieda il perché della carenza: si tratta solo di scarso apporto con l'alimentazione o c'è un problema di cattivo assorbimento? Nello stato di portatore di talassemia (correttamente si dice: eterozigote per beta-talassemia), i globuli rossi sono invece piccoli per costituzione. E' una condizione che non si modifica per tutta la vita (per cui è assolutamente inutile ripetere gli esami continuamente: i globuli rossi saranno sempre più piccoli del normale), ma che non presenta problemi particolari per la persona (salvo eccezioni rare). L'unico problema è che, se genererà dei figli con un altro portatore, essi rischieranno di essere malati (non portatori) di talassemia: una gravissima forma di anemia, prima mortale e adesso curabile a prezzo di terapie complesse e con conseguenze importanti sullo sviluppo e la salute.
Gli esami utili per inquadrare la situazione sono: l'analisi dei diversi tipi di emoglobina presenti nel sangue (elettroforesi dell'emoglobina): il portatore di talassemia produce poca emoglobina A, per cui sono percentualmente aumentate l'emoglobina A2 (valore normale: inferiore a 3.5%) e l'emoglobina F (valore normale: inferiore a 1%). Questo esame è significativo dopo l'anno di età, in quanto prima i valori di emoglobina F sono normalmente più alti; l'esame della resistenza dei globuli rossi (resistenze globulari osmotiche): in pratica, si mettono i globuli rossi in soluzioni saline a concentrazione crescente e si valuta quanto resistono prima di rompersi. Nella talassemia, la resistenza a questo test è aumentata.
Per finire, solo a titolo di curiosità, segnaliamo che una anemia microcitica si rileva anche nella intossicazione cronica da piombo, accompagnata da regressione mentale, irritabilità, stitichezza e coliche. Questa patologia può realizzarsi in bambini che vivano in ambienti inquinati (vernici, polveri del suolo in prossimità di strade trafficate, intonaci di vecchi edifici) o che, per incuria o ritardo mentale, abbiamo l'abitudine di leccare gli oggetti (si dice picacismo): ciò rappresenta un pericolo in caso di vernici al piombo.
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