Che cos’è il Tetano?
Il tetano è una malattia infettiva causata da un batterio (Clostridium tetani) che si trova soprattutto nel terriccio, nel letame, nell’asfalto e nel tratto digerente di alcuni animali (bovini, equini, ovini) che lo eliminano con le feci. Il batterio del tetano può sopravvivere per lunghi periodi di tempo in condizioni sfavorevoli poiché si conserva in forma di “spora”, cioè si circonda di un involucro protettivo molto resistente.
Il Clostridium tetani può entrare nel corpo umano attraverso una ferita anche banale e produrre una sostanza (tossina) che colpisce il sistema nervoso causando una forte contrazione dei muscoli ed anche la morte, quando vengono colpiti i muscoli respiratori (insufficienza respiratoria).
Le contrazioni muscolari di solito iniziano dal capo, e progrediscono poi verso il tronco e gli arti. Un caratteristico sintomo iniziale è il trisma, cioè la contrattura di un muscolo della faccia (massetere), che dà al volto del paziente un aspetto caratteristico (riso sardonico), seguito da rigidità del collo, difficoltà di deglutizione, rigidità dei muscoli addominali. Altri sintomi includono febbre, sudorazione, tachicardia. Il paziente rimane lucido e gli spasmi muscolari, provocati da stimoli anche minimi, gli causano fortissimi dolori.
Una forma particolare di tetano è quello che colpisce i neonati (tetano neonatale), osservata soprattutto in Paesi in via di sviluppo. Colpisce bambini nati da madri non vaccinate, che non hanno quindi la protezione conferita nei primi mesi di vita dagli anticorpi materni. L’infezione viene contratta, quando il cordone ombelicale viene reciso con strumenti non sterili. I sintomi sono quelli del tetano generalizzato, e causano un’elevata mortalità.
Non esistono esami di laboratorio per confermare la diagnosi, che resta essenzialmente clinica.
Il tetano non è contagioso ma è una malattia gravissima, che richiede il ricovero in ospedale per lo più nei reparti di rianimazione; nella maggior parte dei casi, il periodo di incubazione varia da 3 a 21 giorni. Generalmente, più breve è il periodo di incubazione più grave è il decorso clinico.
Che cos’è il vaccino per il Tetano?
Una legge del 1968 ha previsto la vaccinazione antitetanica obbligatoria per tutti i nuovi nati. Ciò nonostante ogni anno in Italia si ammalano ancora di tetano circa un centinaio di persone, particolarmente adulte non vaccinate; di queste, una parte consistente muore a causa di questa malattia.
Il vaccino contro il tetano, è costituito da un preparato caratterizzato da una sostanza (tossina tetanica) resa inattivata, in maniera tale da non essere più pericolosa, ma nello stesso tempo capace di stimolare l’organismo a potersi difendere dalla vera malattia. Dal 1998 a oggi sono stati introdotti in commercio numerosi vaccini, in cui l’anatossina tetanica è associata, oltre che ai vaccini antidifterico e antipertosse acellulare, anche all’anti Haemophilus influenzae b (Hib), all'antipolio (Ipv) e all'antiepatite B (vaccino esavalente).
La durata della protezione nel tempo è di almeno 10 anni ed è ulteriormente garantita dall'esecuzione di dosi di “richiamo” del vaccino antitetanico in associazione con le componenti contro la difterite e la pertosse (DTaP). In caso di ferite a rischio, è importante la prevenzione post-esposizione, basata sia sulla vaccinazione che sulla somministrazione di anticorpi specifici (immunoglobuline umane), da valutare in base allo stato della ferita e al pregresso stato vaccinale, secondo quanto indicato da una Circolare del ministero della Salute dell’11 novembre 1996.
La malattia non conferisce una protezione permanente, pertanto anche i pazienti che hanno avuto il tetano devono iniziare o continuare il ciclo vaccinale non appena le condizioni cliniche lo consentano.
Come e quando si somministra il vaccino per il Tetano?
Il vaccino antitetanico è contenuto nella stessa fiala del vaccino esavalente (antitetano + antidifterite, antipertosse, antipolio, antiepatite B, antiaemophilus b); questo vaccino viene somministrato con un’iniezione per via intramuscolare a 3, 5 ed 11 mesi. A parte questo ciclo di “immunizzazione primaria”, il vaccino è disponibile anche in altre combinazioni, come a esempio DTPa (Difterite, Tetano, Pertosse) che viene effettuato, come dose di rinforzo, a 5-6 anni (prima dell’ingresso a scuola), e DT (antiDifterite, antiTetano) da ripetere ogni dieci anni, in maniera tale da mantenere sempre alto il livello di protezione contro la malattia. Per effettuare questa vaccinazione non è necessario essere a digiuno.
Quando si può vaccinare un bambino contro il Tetano?
La vaccinazione contro la Tetano con il vaccino esavalente, può essere effettuata al bambino in caso di:
- infezione delle vie aeree superiori (esempio: raffreddore, tosse)
- convulsioni comparse entro 3 giorni da una somministrazione precedente di esavalente presenza di disturbi neurologici stabilizzati (es. convulsioni ben controllate, paralisi cerebrale, ritardo dello sviluppo)
- episodio di ipotonia-iporesponsività nelle 48 ore successive la somministrazione di una precedente dose di esavalente
- febbre dopo una precedente dose di esavalente pianto persistente e incontrollato per più di 3 ore dopo una precedente somministrazione di esavalente
- storia familiare di convulsioni.
Quando si deve rimandare la vaccinazione contro il Tetano?
La vaccinazione contro il Tetano con il vaccino esavalente deve essere temporaneamente rinviata quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti. Il medico vaccinatore valuterà l’opportunità di posticipare l’esecuzione della vaccinazione antitetanica anche in caso di disturbi neurologici la cui causa non sia stata ancora sufficientemente precisata, fino a chiarimento del problema o della definizione della diagnosi. La vaccinazione antitetanica va rimandata anche nel caso in cui il bambino presenti disturbi neurologici non stabilizzati (es. convulsioni non ben controllate).
Nel caso in cui il bambino presenta un’allergia al lattice (gomma), bisogna sempre avvertire il medico vaccinatore, che può disporre, eventualmente, la vaccinazione in ambiente ospedaliero. Il motivo di tale decisione nasce dal fatto che, esistendo prodotti contenenti questa sostanza nel tappo del flaconcino del vaccino e nella stessa siringa, anche se molto raramente, si possono avere delle reazioni allergiche dopo la vaccinazione, che vengono meglio gestite in un ambiente ospedaliero.
Quando non si deve vaccinare contro il Tetano?
Non si deve vaccinare in caso di reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose, oppure dopo una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino.
Cosa fare in caso di eventuali razioni al vaccino contro il Tetano?
Di solito questo vaccino non provoca particolari reazioni, ma è possibile che entro le 48 ore dalla vaccinazione, si verifichi una reazione irritativa passeggera nel punto dove è stato iniettato il vaccino. Questa reazione si manifesta con gonfiore, rossore e dolore. Raramente può comparire febbre che, per lo più modesta, si cura con l’utilizzo di un qualsiasi antipiretico.
Nel caso in cui questi sintomi si dovessero protrarre per più di due giorni si consiglia di consultare il medico al fine di verificare se questi possano essere attribuibili ad altra causa; inoltre in caso di una reazione importante o insolita, previo consulto medico, si deve provvedere ad effettuare la dovuta segnalazione di “avvento avverso”.
Altri effetti collaterali, come le neuriti (infiammazioni delle terminazioni nervose), possono raramente verificarsi in soggetti adulti, per lo più se sottoposti ad un numero elevato di dosi di richiamo. Pertanto si raccomanda di tenere sempre con se il libretto (o un certificato) delle vaccinazioni per evitare somministrazioni non necessarie in caso di ricorso al Pronto Soccorso.