A mio figlio di 9 anni è stata diagnosticata (dopo ecografia e radiografia) una esostosi di circa 2,5 cm all'omero destro. Ce ne siamo accorti casualmente in quanto nn aveva alcun sintomo. Specifico che si tratta di una esostosi singola (appurata dopo accurata visita). Vorremmo sapere di cosa si tratta con esattezza e come agire: che periodicità nei controlli, se potrebbe aumentare di dimensioni con la crescita, se potrebbe essere un limite nella pratica di sport con l'utilizzo delle braccia. Inoltre vorremmo sapere se ci sono possibilità (ed in che misura) che possa trasformarsi in maniera negativa.
L'esostosi solitaria è una delle neoformazioni benigne più frequenti e conosciute dell'età pediatrica. Nella stragrande maggioranza dei casi il riscontro è occasionale in quanto asintomatiche, di piccole dimensioni ed a lento accrescimento.
Raramente nei bambini necessitano di un trattamento chirurgico (esostosectomia) che va però consigliato e limitato nei casi in cui, con il normale accrescimento scheletrico, aumentando di dimensioni, possono diventare sintomatiche per compressione meccanica delle strutture nervose e vascolari ad essi vicine o per un'azione irritativa sulle strutture muscolari che la circondano o per traumi ripetuti in sede di esostosi.
In tale caso è preferibile rimuoverle chirurgicamente a fine accrescimento scheletrico (per limitare al minimo la possibilità di provocare danni iatrogeni a carico della cartilagine di accrescimento) . Una volta posta diagnosi di esostosi è consigliabile in età pediatrica eseguire un monitoraggio clinico-radiografico annuale della neoformazione per la possibilità molto rara (< al 5%) di degenerazione maligna di tale tumore.
E' inoltre importante spiegare al bambino di avvertire i propri genitori se tale lesione dovesse repentinamente aumentare di dimensioni o diventare sintomatica per anticipare il controllo specialistico. La diagnosi di esostosi solitaria non deve limitare nè influenzare il bambino in alcuna attività quotidiana, ludica o sportiva.