Mia figlia è nata sei giorni orsono, e ci hanno consigliato di somministrarle la vitamina K. A che cosa serve? Quali sono le dosi? È effettivamente necessaria?
Per rispondere in maniera efficace al quesito sulla vitamina K credo sia opportuno precisare che cosa sono le vitamine ed, in particolare, che cos'è la vitamina K. Il termine "Vitamina" è stato coniato nel lontano 1912. Si tratta di un gruppo di componenti alimentari importantissimi per la vita ("Vita") e contenenti azoto ("amina").
Sono, cioè, un gruppo di sostanze più o meno indispensabili che devono essere assunti dagli esseri viventi per le loro normali funzioni e la cui carenza determina uno stato di malattia definita, appunto, come "sindrome carenziale". La specifica sintomatologia, più o meno grave, è diversa a seconda del tipo di vitamina carente e, al giorno d'oggi, la maggior parte delle malattie derivanti da condizioni di ipovitaminosi sono poco o per niente osservabili nei paesi più civilizzati.
Le vitamine sono raggruppate in due grandi categorie: vitamine idrosolubili, cioè solubili in acqua: B1, B2, B6, B12, C, PP, Acido Pantotenico, Biotina, Acido Folico; vitamine liposolubili, cioè solubili nei grassi: A, D, E, K. La Vitamina K è, appunto, una delle vitamine liposolubili. In verità esistono diverse forme di Vitamina K, per cui con tale termine si intendono tutte le vitamine di uno stesso gruppo. Infatti, esistono due vitamine K "naturali" e due Vitamine K "sintetiche", cioè prodotte artificialmente.
Le vitamine naturali sono la Vitamina K1 (o fillochinone, di origine vegetale in parte direttamente assorbita dall'intestino) e la Vitamina K2 (o farnochinone, di origine batterica). Ambedue queste vitamine sono liposolubili. Le vitamine sintetiche sono la Vitamina K3 (o menadione) che è idrosolubile e la Vitamina K1 di sintesi (Konakion) liposolubile ma "idrosolubilizzata" così da poter essere somministrata anche per via endovenosa e da venir assorbita, se somministrata in gocce per bocca, anche dai pazienti affetti da malassorbimento per i grassi.
Per non creare confusione, vorrei precisare che la somministrazione di Vitamina K2 e K3 determina l'accumulo nel fegato di Vitamina K1, la quale pertanto sarebbe la vera vitamina. Quindi, pur esistendo diverse forme di Vitamina K, le funzioni vengono svolte dalla Vitamina K1 sia naturale (fillochinone) che sintetica (Konakion).
Veniamo ora alle domande contenute nel quesito: A che serve la vitamina K? La Vitamina K è essenziale per la produzione, nel fegato, di fattori importanti coinvolti nei meccanismi della coagulazione; principalmente del Fattore II, Fattore VII, Fattore IX e Fattore X. La carenza vitaminica determina perciò l'aumento del tempo di coagulazione e, quindi, emorragia. Come detto, la Vitamina K viene normalmente fornita all'organismo dagli alimenti ed è prodotta dalla flora batterica intestinale.
Numerosi sono gli alimenti che la contengono: spinaci, verze, cavoli, cavolfiori, pomodori, olio di fegato di merluzzo, olio di soia, erba medica, tuorlo d'uovo. Il latte materno è molto povero di Vitamina K, mentre il latte vaccino e quello formulato ne contengono in buona quantità. In linea generale, la "ipovitaminosi K" può essere dovuta ad una carenza dietetica, ad una mancata produzione intestinale (più spesso questi due fattori devono essere concomitanti) oppure ad un suo assorbimento inadeguato, come avviene nel corso di diarree prolungate, patologie dell'apparato biliare, sindromi da malassorbimento, nutrizione parenterale a lungo termine.
Ovviamente, anche severe disfunzioni epatiche o la somministrazione di farmaci che inibiscono l'attività della Vitamina K possono determinare quadri di carenza (poco responsivi, questi, alla terapia con la sola Vitamina K). Dal momento che la Vitamina K viene prodotta dai batteri intestinali, non si riscontrano carenze dietetiche eccetto che nei neonati allattati al seno (scarso apporto con il latte materno) con intestino sterile (mancata produzione intestinale).
Infatti, con la dizione di "Malattia Emorragica del Neonato (MEN) " viene intesa ogni manifestazione emorragica legata al deficit di Vitamina K. E più precisamente, si distinguono tre forme di emorragia legate a tale carenza: classica, precoce, tardiva. La forma classica è legata alla fisiologica carenza di Vitamina K nel neonato allattato al seno (come detto: scarso apporto alimentare più povertà della flora batterica intestinale).
La sintomatologia esordisce dopo il primo giorno di vita con emorragie dell'apparato gastroenterico, sanguinamento ombelicale, emorragie cerebrali, ecchimosi, ematomi. La forma precoce colpisce i neonati da madre trattate con farmaci che inibiscono l'attività della vitamina K (fenobarbital, fenitoina, isoniazide, rifampicina).
Le emorragie esordiscono nelle prime 24 ore di vita e possono essere modeste o gravissime. La forma tardiva si manifesta dopo il primo mese di vita, può presentarsi nei neonati allattati al seno con diarrea protratta o essere secondaria ad una patologia che determina malassorbimento (Fibrosi Cistica, Malattia Celiaca).
Quali sono le dosi di Vitamina K? Ovviamente la domanda è riferita non alla terapia (di pertinenza ospedaliera) ma alla profilassi della Malattia Emorragica del Neonato (MEN) che viene obbligatoriamente praticata a tutti i neonati somministrando 1 mg intramuscolo di Konakion subito dopo la nascita. Nei prematuri tale dose viene raddoppiata o ripetuta. Successivamente viene spesso consigliata la somministrazione di Konakion gocce per bocca in dose settimanale per un periodo che va dalle 4 alle 8 settimane a tutti quei neonati allattati al seno.
È effettivamente necessaria la profilassi con Vitamina K? Le motivazioni della profilassi sono state precedentemente spiegate. Sulla necessità o meno della stessa posso apportare dei contributi relativi all'atteggiamento seguito in diverse realtà. Negli U.S.A. dopo la somministrazione di vitamina alla nascita (1 mg intramuscolo o sottocute oppure 2-5 mg per bocca) non vengono consigliate ulteriori somministrazioni. In altre nazioni quali Olanda, Giappone, Germania è invece raccomandata la continuazione della profilassi.
In Italia le indicazioni (non credo diffusamente adottate), sono quelle di somministrare, dopo la dose profilattica alla nascita, 2 gocce di Konakion (pari a 2 mg) una volta alla settimana per sei-otto settimane a tutti i neonati allattati al seno. Ed anche di somministrare 1 mg di Konakion intramuscolo ai neonati allattati al seno che presentano diarrea da circa una settimana (contro la forma tardiva di MEN).
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