Sono la mamma di Francesco, un bimbo di 20 mesi. Mio figlio tiene per circa 2/3 della giornata il ciuccio in bocca. Questo gli ha procurato un foro nella parte superiore interna del palato. Cosa posso fare evitando traumi per non rovinargli i denti?
Ipotizzo che il foro a cui allude la signora sia un modo un po' eccessivo di vedere un palato ogivale e non si tratti di una palatoschisi (fissurazione del palato), che sarebbe stata altrimenti diagnosticata.
Il problema del ciuccio nel neonato è una questione che divide gli ortodontisti dai neuropsichiatri infantili, in quanto i primi si preoccupano dell'accrescimento corretto dei mascellari ed i secondi tendono ad evitare traumi psichici al bambino.
Il ciuccio in primis dovrebbe essere anatomico per fare meno danni e, secondo, deve essere dato al bambino ad intervalli sempre più lunghi e deve essere tolto quando il bambino dorme (se e quando possibile). Se il bambino usa il ciuccio solo per addormentarsi ed in qualche altro momento della giornata, lo si può togliere. Attenzione, però: i genitori devono essere rigidi in questa posizione; se si fanno impietosire dagli inevitabili strilli del bambino e glielo rendono, diventa tutto più complicato perché il bambino memorizza che è un suo diritto.
Io consiglio sempre di farlo dopo una giornata di corse in campagna, quando il piccolo sarà stanco, e, dicendo di averlo perso, distrarlo il più possibile con gesti di affetto o di gioco.
Attenzione anche al dito. Spesso il piccolo senza ciuccio scopre di averne uno sempre disponibile: il pollice. Questo a mio avviso fa più danni del ciuccio anatomico.
Riassumendo è compito del pediatra e dei genitori capire quando togliere il ciuccio, è fondamentale non tornare su questa decisione nemmeno se ci si accorge di averlo fatto troppo presto. A mio avviso 20 mesi ancora sono pochi. Tutto dipende dalla maturazione del bambino, ma se dobbiamo per forza mettere dei limiti direi che tra i due ed i quattro anni il bambino deve cessare ogni vizio di succhiamento (pollice, ciuccio, coperta, nocche delle dita, etc.).
La deformazione alveolare e palatale che ne può invece derivare si può correggere dai cinque anni e mezzo con apparecchi ortodontici, semplicemente interrompendo il vizio e impedendo alla lingua di entrare nella beanza (spazio) che in genere si forma tra le due arcate.
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