Quest'estate la Reggia di Caserta si è fatta più luminosa e tutto il percorso dal Palazzo alla cascata brillava nella notte. Con settembre si sono spente le luci artificiali, ma il Palazzo Reale, capolavoro di Vanvitelli e uno dei più begli edifici storici d'Italia, continua a brillare di luce propria. 
Le origini della Reggia risalgono a Carlo di Borbone, Re delle Due Sicilie e al suo desiderio di "riorganizzazione militare e amministrativa del regno". Allo scopo voleva realizzare una reggia che avesse l'eleganza e lo splendore di Versailles, un palazzo moderno che celebrasse i fasti dei Borboni. E che diventasse il centro amministrativo di una città, che sarebbe diventata la nuova capitale del regno. Venne chiamato Luigi Vanvitelli, architetto napoletano all'epoca impegnato nei lavori per il Giubileo del 1750. Il 20 gennaio 1752 veniva posata la prima pietra della Reggia. Sette anni dopo Carlo doveva trasferirsi a Madrid, al trono di Spagna, mentre Vanvitelli moriva nel 1773 lasciando il monumento incompiuto. Solo nel 1847, con la Sala del Trono, la Reggia poteva dirsi finalmente compiuta. 
I materiali utilizzati erano tutti stati accuratamente pensati e scelti: il tufo veniva da San Nicola La Strada, il travertino da Bellona, la calce da San Leucio, il laterizio da Capua, e via dicendo.
E un notevole contributo lo diedero anche Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, che verificarono personalmente con l'architetto i perimetri delle fondamenta, i tracciati dei viali, le piante e i fiori per il parco e il giardino. La regina, inoltre, scelse le stoffe e i decori. 
La città tracciata da Vanvitelli prevedeva le vie, i collegamenti e il Gran Viale (oggi Carlo III) tra Napoli e la Reggia a collegare la nuova capitale con la metropoli passando per il Palazzo Reale. 
A pianta rettangolare, il Palazzo Reale ha 1200 stanze: solo 134 destinate ai Reali e tutte le altre ai militari, al personale di servizio e a quell'amministrazione che doveva essere il cuore della nuova città. Inoltre, c'erano il giardino e il parco, la cappella e il teatro. L'esatta riproduzione, in piccolo, del San Carlo di Napoli. 
In questi giorni alla Reggia si può visitare la mostra "Il tempo reale. Gli orologi della Reggia di Caserta", con una serie di preziosi orologi borbonici restaurati "in diretta" ed esposti al pubblico. Carillons musicali e ballerinette danzanti, che dovevano intrattenere i reali borbonici, affascineranno voi e i vostri bambini fino alla fine di ottobre.

Notizie utili: La Reggia è in via Douhet, 2/a - Caserta. Gli appartamenti storici si possono visitare dalle 9 alle 19.30; il parco e il giardino dalle 9 alle 18.30 (lunedì chiuso). Biglietti: 8/12mila lire visita al giardino e al parco (in inverno chiuso), appartamenti storici, Museo dell'Opera. Per informazioni, tel. 0823.277.111. La mostra degli orologi si può visitare tutti i giorni, 9-20; chiuso lunedì www.reggiadicaserta.org

Come andare. Raggiungete la Reggia con l'autostrada A1 uscita Caserta Nord: di qui seguite per Caserta centro.

Dove mangiare

Antica Locanda, piazza della Seta - San Leucio (Ce), tel. 0823.305.444. Mangiare all'Antica Locanda significa visitare un'altra opera di classe vanvitelliana: San Leucio, a nord-est di Caserta, con il Palazzo del Belvedere, il Quartiere San Ferdinando IV di Borbone, che dal 1789 ospita gli opifici per la produzione di preziosi broccati. All'Antica Locanda si gusta la cucina locale dei rigatoni con mozzarella, basilico e pachino, la costoletta di maiale o la salsiccia: questa magari la riserviamo ai genitori, insieme ai babà e alla pastiera pasquale.
Chiuso domenica sera e lunedì. Prezzi: 35/40mila lire. 

Dove dormire

Al Baby (via Verdi 41/43, tel. 0823.328.311, fax 442.283), due stelle aperto tutto l'anno. Prezzi: 85/110mila lire la camera doppia; i bambini fino ai due anni non pagano