Da varie indagini epidemiologiche risulta che la popolazione anziana sia una fascia di popolazione particolarmente esposta al rischio di ipovitaminosi. Nell’anziano, il fabbisogno calorico scende in confronto a quello del giovane o dell’adulto, mentre il fabbisogno vitaminico non si discosta molto da quello di altre fasce d’età.
Tuttavia, in alcune condizioni, questo fabbisogno può non essere coperto per cui è necessario un controllo accurato e attento, oltre che dello stato fisico, anche della situazione ambientale e alimentare di questi soggetti per evitare stati carenziali clinici o, più frequentemente, subclinici.
Più spesso, la causa di queste carenze consiste sia in un deficit alimentare che in situazioni intrinseche del soggetto: cattiva masticazione o imperfetto assorbimento, inappetenza, vita in comunità, abulia, solitudine, scarsezza di mezzi finanziari, condizioni patologiche, alcoolismo.
Per l'insieme delle modificazioni metaboliche associate all'invecchiamento e la minore reattività agli agenti patogeni, l'anziano è un destinatario privilegiato delle integrazioni di vitamine, soprattutto del gruppo B.
Durante i periodi di picco per le patologie da raffreddamento, I'accresciuto apporto di questi elementi può contribuire a migliorare il recupero durante e dopo la malattia. Nel resto delI'anno, I'integrazione vitaminica lo aiuta a sostenere le prestazioni intellettive e a utilizzare meglio i substrati energetici.