Il mio bambino, di cinque anni, avverte con eccessiva frequenza la necessità di urinare: scappa continuamente in bagno, anche per poche gocce di urina. Non riusciamo a capire se si tratti di una abitudine, di un problema psicologico o di una oggettiva difficoltà a controllarsi. Gli esami fatti un anno fa escludevano infezioni o anomalie varie.
Di notte lo svegliamo ancora, una sola volta, poiché fino a qualche mese fa non si svegliava per urinare e bagnava di frequente il letto. Sono necessari approfondimenti ulteriori e accertamenti clinici o si può pensare che tutto si risolverà pian piano?
Se un esame urine con urinocoltura non ha dato risposte patologiche, molto verosimilmente si tratta di poliuria da stress, cioè di un modo di reagire a situazioni di pressione psicologica. Non fatevi troppe domande sul perché: molto spesso la famiglia non fa nulla di sbagliato. La crescita, tuttavia, è di per sé una situazione stressante, che pone il bambino di fronte a problemi per noi banali e invece per lui scogli da affrontare.
Aspettate con pazienza: si sistemerà. In alternativa, si può pensare a forme di immaturità del controllo vescicale, nelle quali la tenuta dell'urina è assicurata al prezzo di manovre di sostegno perineale (contrazione della muscolatura intorno ai genitali, pressione manuale, "balletti o saltelli"); in queste situazioni spesso c'è difficoltà a controllare l'inizio e la fine della minzione (cioè, l'atto dell'urinare), nonché la tendenza a perdere gocce di urina; inoltre, un altro segno tipico è la sensazione di "urgenza", cioè l'avvertire lo stimolo ad urinare non come senso di pienezza vescicale (addominale, quindi), ma come stimolo uretrale (esterno).
Il disturbo può essere minimo e destinato a risolversi con la crescita, oppure condizionare pesantemente la vita di relazione, fino ad una vera e propria enuresi diurna. Se questo è quanto accade, può essere consigliabile una valutazione urologica pediatrica e, quando sarà più grande, un ciclo di "ginnastica vescicale", cioè l'adozione di una serie di esercizi di continenza (ad esempio "tenere la pipì e contare fino a 10 prima di farla").
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