Che cos’è l’Haemophilus influenzae?
L’Haemophilus influenzae è un batterio, che non deve essere confuso con i virus che causano la classica forma influenzale.
Questo germe, molto spesso, è presente nel naso e nella gola di “portatori sani”, cioè soggetti che tengono con se il germe ma non presentano alcun sintomo della malattia da lui stesso causata.
Non è noto il periodo esatto della trasmissione dell’Haemophilus influenzae, ma si ipotizza che la via principale di trasmissione sia da persona a persona, attraverso il contatto diretto o con le goccioline di saliva dei “portatori sani” (esempio: starnuti e tosse). Quasi tutti i bambini durante i primi 5-6 anni di vita incontrano prima o poi l’Haemophilus influenzae. Di solito a seguito di questo contatto essi non subiscono alcun danno e si creano solo degli anticorpi che li proteggeranno nelle età successive.
Il ceppo di tipo “b”, appartenente alla famiglia dell'Haemophilus influenzae (Hib) è un batterio molto contagioso, che anziché stare nel naso e nella gola può raggiungere il sangue e diffondersi ad altri organi o apparati, causando:
- meningite: che è una grave infiammazione della membrana che riveste il cervello e che colpisce particolarmente i bambini fino ai 5 anni di età;
- setticemia (sepsi): che è una gravissima infezione diffusa nel sangue;
- epiglottidite: che è un’infiammazione grave ed improvvisa della gola con sintomi di soffocamento;
- broncopolmonite: che è una infiammazione dei bronchi e dei polmoni;
- artrite: che una infiammazione di una particolare articolazione.
Molte di queste patologie richiedono il ricovero in ospedale e nei bambini possono causare danni permanenti come: convulsioni, sordità, cecità, paralisi motorie più o meno gravi, ritardo mentale ed in alcuni casi, particolarmente gravi, possono essere anche mortali.
Queste malattie (dette anche “invasive”) colpiscono soprattutto i bambini al di sotto dei 5 anni d’età. Fino agli anni '90 Haemophilus influenzae type b (Hib) era un agente molto comune della meningite; poi con l'arrivo del vaccino i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo.
Gli anticorpi trasmessi dalla mamma sono sufficienti a difendere il bambino durante i primi 3-4 mesi di vita; in seguito, il piccolo non risulta più protetto e, qualora venga infettato dall’Haemophilus influenzae, può sviluppare un’infezione “invasiva”. Poiché l'80% delle forme invasive da Hib si manifestano in bambini di età inferiore a 5 anni, è necessario fornire una protezione immunitaria il più precocemente possibile.
I sintomi della meningite da Hib comprendono: cefalea, febbre, vomito, rigidità della nuca, fotofobia, dolori articolari, sonnolenza, stato confusionale. Nei lattanti l'infezione da Hib si manifesta con sintomi caratterizzati da: febbre, rifiuto della poppata o vomito, irritabilità, difficoltà a svegliarsi, pianto con alternanza di strilli acuti e gemiti sommessi, cute pallida o con macchie diffuse.
Che cos’è il vaccino per l’Haemophilus influenzae tipo b?
Il vaccino contro le infezioni invasive da Hib, disponibile in Italia dal 1995, è stato incluso nel calendario delle vaccinazioni non obbligatorie per l’età evolutiva nel 1999. Il vaccino contiene parti di questo tipo di ceppo (Hib), contro i quali gli individui vaccinati sviluppano la capacità di difendersi dalla vera malattia; ciò, però, non vale per gli Haemophilus appartenenti agli altri ceppi della stessa famiglia.
Come e quando si somministra il vaccino per l’Haemophilus influenzae tipo b?
Il vaccino per l’Haemophilus influenzae tipo b è contenuto nella fiala del vaccino esavalente (antiaemophilus b + antidifterite, antitetano, antipertosse, antipolio, antiepatite B); questo vaccino viene somministrato con un’iniezione per via intramuscolare a 3, 5 ed 11 mesi di vita. Per effettuare questa vaccinazione non è necessario tenere il bambino a digiuno.
Quando si può vaccinare un bambino contro l’Haemophilus influenzae tipo b?
La vaccinazione contro l’Haemophilus influenzae tipo b con il vaccino esavalente, può essere effettuata al bambino in caso di: infezione delle vie aeree superiori (esempio: raffreddore, tosse) convulsioni comparse entro 3 giorni da una somministrazione precedente di esavalente presenza di disturbi neurologici stabilizzati (es. convulsioni ben controllate, paralisi cerebrale, ritardo dello sviluppo) episodio di ipotonia-iporesponsività nelle 48 ore successive la somministrazione di una precedente dose di esavalente febbre dopo una precedente dose di esavalente pianto persistente e incontrollato per più di 3 ore dopo una precedente somministrazione di esavalente storia familiare di convulsioni.
Quando si deve rimandare la vaccinazione contro per l’Haemophilus influenzae tipo b?
La vaccinazione contro l’Haemophilus influenzae tipo b, con il vaccino esavalente, deve essere temporaneamente rinviata quando il bambino presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti. Il medico vaccinatore valuterà l’opportunità di posticipare l’esecuzione della vaccinazione contro l’Haemophilus influenzae tipo b, anche in caso di disturbi neurologici la cui causa non sia stata ancora sufficientemente precisata, fino a chiarimento del problema o della definizione della diagnosi. La vaccinazione contro l’Haemophilus influenzae tipo b, va rimandata anche nel caso in cui il bambino presenti disturbi neurologici non stabilizzati (es. convulsioni non ben controllate). Nel caso in cui il bambino presenta un’allergia al lattice (gomma), bisogna sempre avvertire il medico vaccinatore, che può disporre, eventualmente, la vaccinazione in ambiente ospedaliero. Il motivo di tale decisione nasce dal fatto che, esistendo prodotti contenenti questa sostanza nel tappo del flaconcino del vaccino e nella stessa siringa, anche se molto raramente, si possono avere delle reazioni allergiche dopo la vaccinazione, che vengono meglio gestite in un ambiente ospedaliero.
Quando non si deve vaccinare contro l’Haemophilus influenzae tipo b?
Non si deve vaccinare in caso di reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose, oppure dopo una reazione allergica grave (anafilassi) a un componente del vaccino.
Cosa fare in caso di eventuali razioni al vaccino contro per l’Haemophilus influenzae tipo b?
Di solito questo vaccino non provoca particolari reazioni, ma è possibile che entro le 48 ore dalla vaccinazione, il bambino possa presentare una reazione irritativa passeggera nel punto dove è stata effettuata la puntura. Questa reazione si manifesta con gonfiore, rossore e dolore. Raramente può comparire una lieve irritabilità, sonnolenza e febbre, che per lo più non supera i 38°C e si cura con l’utilizzo di un qualsiasi antipiretico. Nel caso in cui questi sintomi si dovessero protrarre per più di due giorni si consiglia di consultare il medico al fine di verificare se questi possano essere attribuibili ad altra causa; inoltre in caso di una reazione importante o insolita, previo consulto medico, si deve provvedere ad effettuare la dovuta segnalazione di “avvento avverso”.
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