A circa 18 giorni dalla nascita della nostra bambina, che compirà domani sei mesi, ci siamo accorti di una pallina situata proprio sotto l'orecchio sinistro. L'ecografia ha rilevato la presenza di una cisti allo sternocleidomastoideo (N.d.R.: si tratta di un muscolo situato nella regione laterale del collo che si inserisce, superiormente, all'apofisi mastoidea, sotto l'orecchio, e inferiormente, allo sterno e alla clavicola. La sua contrazione provoca flessione, rotazione e piegamento laterale del capo) del diametro di tre cm causata, a detta della pediatra, da un versamento di sangue provocato da una manovra troppo brusca da parte del ginecologo al momento del parto.
A distanza di un mese il diametro si era ridotto a 2,5 cm e, all'ultima ecografia, non è più risultato niente. La pediatra sostiene che bisognerebbe far fare alla piccola alcune sedute di fisioterapia per garantire al muscolo una normale elasticità; l'ortopedico, invece, ha verificato che il muscolo interessato non è per niente anelastico e ha consigliato un'altra ecografia, fra circa tre mesi, e, subito dopo, una visita presso un fisioterapista che valuterà l'opportunità o meno di fare delle sedute. Precisiamo che la piccola predilige nettamente il lato destro sia quando è alzata che per dormire; si gira verso sinistra solo se stimolata e, comunque, non mantiene la posizione che per pochi secondi per rigirarsi subito verso destra. Inoltre, quando è girata verso destra, mantiene una posizione abbastanza eretta mentre se è girata verso sinistra si piega un po' su sé stessa. Le saremmo grati se ci desse un suo parere.
Esistono fondamentalmente due affezioni che colpiscono lo sternocleidomastoideo dei neonati; hanno un comportamento completamente diverso e tempi di insorgenza differenti. Il primo è il cosiddetto ematoma dello sternocleidomastoideo che si viene a produrre durante il parto e viene immediatamente notato alla nascita o a distanza di alcuni giorni. Il capo è atteggiato da un lato e la tumefazione che si apprezza tende a risolversi spontaneamente nel corso di qualche tempo e, comunque, il trend è verso la risoluzione spontanea, come in tutti gli ematomi di origine post traumatica. La "conditio sine qua non" è che si sia avuto un parto naturale, in quanto tale tumefazione, dopo un parto con taglio cesareo, poco giustifica tale diagnosi.
La seconda, e ben più insidiosa, origine di una tumefazione dello sternocleidomastoideo è rappresentata dalla presenza di un'entità nosologica congenita: il torcicollo miogeno congenito. Questa malattia congenita si evidenzia a distanza dalla nascita anche di mesi e tende ad un progressivo peggioramento se lasciata andare al suo destino. Tale affezione, se prontamente riconosciuta e trattata, ha una risoluzione con metodi incruenti, se invece lasciata al proprio decorso naturale può richiedere una risoluzione chirurgica. Il caso descritto rimane dubbio, in quanto l'età della bambina, e la non ancora completa risoluzione del problema, potrebbero far pensare di avere a che fare con un torcicollo miogeno congenito.
A quest'epoca ancora sono possibili recuperi attraverso una intensiva terapia con manipolazioni e manovre correttive, oltre che con un'attenta sorveglianza clinica dell'affezione. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un ortopedico esperto di problematiche infantili che, attraverso un esame clinico, e visionando la documentazione, può facilmente sciogliere il dubbio diagnostico instaurando, al tempo stesso, la più opportuna terapia.
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