Il mio bambino è nato tre anni fa con test di Coombs positivo. Durante la gravidanza non mi era mai stato segnalato niente. Io sono 0 Rh+ e mio marito AB Rh+. Mi hanno detto che il pericolo è per una eventuale seconda gravidanza. Dovrò essere sempre sotto controllo e, se dovessero esserci valori troppo alti, si dovrà far nascere il bambino in anticipo. Io vorrei sapere che rischi corre il bambino. Se i valori alti si verificassero al quarto o quinto mese di gravidanza vorrebbe dire che dovrò abortire? Che problemi di salute può avere il bambino anche se nasce a termine? Insomma, vorrei sapere tutti i rischi di affrontare una gravidanza con queste premesse.
Basandomi su quanto da Lei esposto penso di poterla tranquillizzare per il suo desiderio di intraprendere una nuova gravidanza: la sua situazione non deve essere confusa con l'incompatibilità da Rh. Il suo caso è identificato nell'incompatibilità da AB0. Tale incompatibilità ha caratteristiche completamente diverse in relazione alle caratteristiche immunologiche coinvolte.
La isoimmunizzazione da AB0 è molto variabile ma generalmente modesta: non presenta problemi durante la gravidanza. Alla nascita il bambino può presentare un ittero di intensità variabile senza arrivare a valori di bilirubina elevati da richiedere misure terapeutiche invasive. Nella maggioranza dei casi è sufficiente la fototerapia.
L'isoimmunizzazione da AB0 è disgiunta dal titolo anticorpale anti-A o anti-B. Le ragioni sono complesse (presenza di antigeni A e B in tutti i tessuti, neutralizzazione degli anticorpi da parte degli antigeni placentari A e B) ma basta ricordare che tali anticorpi anti-A e Anti-B sono deboli con emivita breve di circa 21 giorni e destinati pertanto a scomparire.
A volte il neonato può presentare una maggior distruzione dei globuli rossi senza comunque scendere a valori di emoglobina tali da richiedere interventi terapeutici importanti. Penso pertanto che lei possa avviare una gravidanza senza preoccupazioni e senza nessun rischio di parto anticipato o di aborto.
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