L'acido folico è una sostanza molto importante per la produzione dei globuli rossi del sangue e per la formazione del tessuto del sistema nervoso centrale. Numerosi studi hanno dimostrato che una sua carenza può causare nel feto problemi al tubo neurale, cioè a quella struttura da cui nascono la spina dorsale, il midollo spinale e il sistema nervoso.
La conseguenza più temibile di questa carenza è la "spina bifida", una malformazione congenita in cui parte del midollo spinale fuoriesce (come un'ernia) attraverso un difetto della parte posteriore ossea della spina dorsale, in genere situata nella regione lombo-sacrale, subito sopra il sederino.
Il fabbisogno giornaliero di acido folico di una donna è in genere di circa 200 microgrammi, ma in gravidanza sale notevolmente arrivando a 600-700 microgrammi. L'acido folico, sotto forma di sostanze chiamate folati, si ritrova in numerosi alimenti di origine vegetale come i legumi, la frutta secca (noci, nocciole, mandorle), gli ortaggi (soprattutto cavoli, barbabietole, asparagi, spinaci, verze, cavolini), i cereali integrali, il lievito di birra. Ma il fabbisogno quotidiano è difficile da raggiungere in gravidanza per cui è necessario un supplemento farmacologico.
È bene iniziare ad assumere acido folico anche quando si programma una gravidanza (qualche mese prima del concepimento) e continuare almeno fino al terzo mese di gestazione, perché il periodo di maggiore rischio per l'insorgenza della spina bifida sono proprio i primi tre mesi.