Mio figlio ha sei anni e soffre da circa tre-quattro anni di otite recidivante dovuta a stenosi tubarica, con presenza costante di muco in entrambe le tube ma in particolare in quella dell'orecchio sinistro. Si sono verificati versamenti quattro volte tutti nell'orecchio sinistro. Le manifestazioni acute si presentano sopratutto tra gennaio ed aprile, anche se non si escludono negli altri mesi. L'unico mese finora sicuro è agosto in cui il bambino sta al mare. Il chirurgo non ha evidenziato la necessità di intervento di adenoidi.
Le prove allergiche sono risultate negative. Due anni fa si è provata una profilassi antibiotica consistente in una dose giornaliera - ridotta - di amoxicillina. La terapia ha funzionato e in quell'anno non si sono verificati episodi acuti. La terapia non è stata ripetuta per evitare al bambino una prospettiva di diversi anni di antibiotico. Lo scorso anno, in settembre, il bambino ha fatto cure termali a Riccione e gli si è somministrato un vaccino. L'inverno è andato meglio: si sono verificati due soli episodi acuti, uno dei quali accompagnato da abbondante versamento. Ci chiediamo se, oltre alla profilassi antibiotica, ci sia una terapia alternativa in grado di prevenire il manifestarsi del problema, magari asciugando o riducendo il catarro nelle tube.
Attualmente due sono i principali interventi proposti per la profilassi delle otiti medie acute recidivanti.
Il primo è di natura medica e consiste in una terapia antibiotica a basse dosi per periodi prolungati che sembra aver già funzionato nel caso di suo figlio. Il secondo è di natura chirurgica e su quest’ultimo ci dilungheremo un po’ di più poiché non sembra sia mai stato preso in considerazione nel caso in questione.
Gli interventi chirurgici che oggi vengono proposti sono di due tipi: timpanostomia (o drenaggio trans-timpanico) ed adenoidectomia.
La prima consiste nell’applicazione di "tubicini di drenaggio" allo scopo di consentire, sia pure attraverso una via non naturale, la ventilazione dell’orecchio medio, che non riesce ad avvenire attraverso le tube di Eustacchio, ostruite dal catarro cronico. La seconda consiste nell’asportazione delle adenoidi. Numerosi studi hanno dimostrato che il grado di ipertrofia delle adenoidi è ininfluente e che esiste invece un rapporto diretto tra infezione adenoidea e otite media secretiva; in altre parole le adenoidi cronicamente infette rappresenterebbero un focolaio di infezione per l’orecchio.
La maggior parte degli specialisti di otorinolaringoiatria è abbastanza d’accordo che l’approccio combinato adenoidectomia + drenaggio trans-timpanico è quello che agisce sulle due cause principali di otite media secretiva: l’alterata ventilazione della cassa timpanica e l’infezione trasmessa dalle adenoidi.
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