Vorrei avere dei chiarimenti in merito all'infezione da graffio del gatto.

Il graffio di un gatto o di altri animali, compreso l'uomo, espone al rischio di infezioni. I germi presenti sulla pelle o nella terra che sporca le unghie possono essere introdotti oltre la cute e causare un'infezione. In questi casi un'accurata pulizia della ferita (lavaggio con acqua e sapone), l'asportazione di eventuali tracce di terra, la disinfezione con i comuni disinfettanti e un'adeguata copertura vaccinale (è sufficiente aver regolarmente eseguito le vaccinazioni nei tempi previsti) riducono al minimo le possibilità di complicazioni.

Il graffio di un gatto, in particolare, può essere responsabile di una malattia che prende il nome proprio dalle modalità del contagio "Malattia da Graffio di Gatto". Da ora per semplicità la indichiamo con le iniziali MGG. 

La MGG ha una storia relativamente recente. E' stata descritta da Robert Debré nel 1950, e solo nel 1983 è stata dimostrata la presenza di un germe nella sede delle lesioni. Il germe responsabile della MGG è attualmente indicato con il nome di Bartonella Henselae. Sono disponibili indagini di laboratorio che permettono il dosaggio degli anticorpi rivolti contro questo microrganismo nel sangue dei soggetti malati (analisi sierologiche). E' anche possibile dimostrare la presenza del germe analizzando al microscopio frammenti di tessuti (biopsie). Potremmo parlare di una malattia dei cuccioli perché ad ammalarsi sono soprattutto i bambini (80% dei casi) quando giocano con i gatti giovani. Il graffio, il morso o il leccamento del gatto possono trasmettere al bambino questa malattia. Il gatto non mostra segni di malattia ed è contagioso per un periodo di circa tre settimane; generalmente un animale adulto non trasmette l'infezione. Non è stato mai descritto un contagio tra esseri umani. 

La MGG inizia ovviamente con il graffio (spesso inosservato) e, dopo qualche giorno (3 -10), può comparire in questa sede una piccola lesione della pelle, che appare solo più rossa o ha l'aspetto di una puntura d'insetto o di una bolla. Dopo circa due settimane si manifesta il quadro tipico della malattia, caratterizzato da un ingrossamento di uno o più linfonodi regionali. I linfonodi hanno il compito di difenderci dalle infezioni; spesso ci accorgiamo della loro presenza solo quando aumentano di volume. I linfonodi sono presenti in molte sedi. Noi possiamo vedere ingrossati solo quelli superficiali, ad esempio quelli laterali del collo, o quelli delle ascelle o dell'inguine. 

Ho parlato di linfonodi regionali perché nel corso di questa malattia generalmente aumentano di volume solo i linfonodi della regione interessata: ascella destra se il graffio è avvenuto sulla mano destra, inguine sinistro se il graffio si è verificato sul piede o sulla gamba sinistra. Il o i linfonodi interessati sono, come abbiamo detto, aumentati di volume e dolenti, talora la pelle che li ricopre è arrossata. Il bambino non appare "malato" nel senso che le condizioni generali sono buone, a parte il fastidio o il dolore locale. 

In alcuni casi possono essere contemporaneamente presenti sintomi generali quali un lieve malessere, una certa debolezza, febbre non elevata e mal di testa. In altri casi prevale un quadro febbrile senza altri sintomi particolari. Più raramente il punto di ingresso dell'infezione può essere la congiuntiva: pensi ad un bambino che si strofina gli occhi con le mani dopo aver giocato a lungo con un gattino. In questi casi i sintomi principali saranno rappresentati da un arrossamento dell'occhio e da un ingrossamento dei linfonodi posti davanti all'orecchio. 

La MGG ha un'evoluzione spontanea verso la guarigione, anche se bisogna aspettare alcune settimane per una riduzione o scomparsa dell'ingrossamento dei linfonodi. La terapia antibiotica spesso non è necessaria. Esistono delle forme atipiche dell'infezione da Bartonella Henselae che sono molto più rare. Si possono distinguere forme in cui l'infezione provoca principalmente sintomi neurologici (soprattutto a carico del sistema nervoso centrale), forme che determinano lesioni ossee e forme che causano soprattutto un interessamento del fegato e della milza. In questi casi si rendono indispensabili un'adeguata terapia antibiotica ed un attento controllo clinico. Infine, se il soggetto contagiato ha una grave depressione del sistema immunitario (come avviene nel caso dell'AIDS), la malattia è molto più grave e complessa. 

Concludendo, la MGG è una malattia spesso di scarsa importanza: graffio, piccola lesione della pelle, qualche giorno di febbre e una ghiandola ingrossata per qualche settimana, guarigione spontanea. Nella pratica le cose non sono così semplici, anche senza prendere in considerazioni le rare forme gravi di infezione alle quali ho appena accennato. Spesso il pediatra viene consultato non perché il bambino è stato graffiato dal gatto, ma perché presenta un linfonodo ingrossato. Le lesioni della pelle che abbiamo descritto possono in quel momento essere già scomparse ed essere state dimenticate. Un linfonodo ingrossato per lungo tempo, in assenza di una malattia evidente che ne giustifichi l'aumento di volume, impone una serie di controlli clinici e di laboratorio. In questi casi ricordarsi che il bambino nei giorni precedenti ha giocato con un gattino può essere utile.

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