Mio figlio Gabriele ha subito, come trauma da parto, la frattura della clavicola. La frattura è stata diagnosticata dal suo pediatra alla prima visita, circa 12-15 giorni dopo la nascita, in quanto era visibilmente presente il callo osseo. Il pediatra ci ha tranquillizzato dicendoci che la frattura non avrebbe lasciato conseguenze e che al limite sarebbe stata necessaria una ecografia dopo qualche settimana ed eventualmente della fisioterapia. Mi piacerebbe sapere se è corretta la diagnosi del pediatra oppure è consigliabile procedere diversamente. Aggiungo che il piccolino ha avuto per una settimana difficoltà a muovere il braccino sinistro ma adesso lo muove senza alcuna difficoltà.
Le fratture del neonato rappresentano un'evenienza relativamente frequente e la frattura della clavicola è la più comune, seguita dalle ossa lunghe (femore ed omero) e dal cranio. La frattura della clavicola si ha spesso durante i parti difficili e nelle presentazioni di spalla ed è determinata dalle manovre che vengono eseguite per disimpegnare la testa, ma si può riscontrare anche nei parti fisiologici, specie nei neonati più grossi.
La frattura può essere completa o "a legno verde"; può passare inosservata alla nascita poiché, molte volte, è asintomatica ed è quindi diagnosticata solo dopo qualche giorno, quando il callo osseo diventa così sviluppato da poter essere palpabile (come nel caso in questione); può evidenziarsi con una limitazione funzionale dell'arto superiore dello stesso lato ("pseudoparalisi") ed infine può essere un reperto casuale durante l'esecuzione di esami radiografici del torace. Nel caso vi sia una limitazione dei movimenti dell'arto superiore è d'obbligo la diagnosi differenziale con la lesione del plesso brachiale (che può anche essere associata alla frattura della clavicola) e con l'osteomielite acuta dell'omero. Generalmente non si attua alcun trattamento; nei casi con dolore si può immobilizzare, a scopo antalgico (cioè per evitare il dolore), la spalla e l'arto superiore con un bendaggio in cotone per due settimane.
La frattura guarisce con completa ripresa della motilità in poche settimane e la tumefazione data dal callo osseo esuberante scompare gradualmente nel giro di qualche mese. Quindi i genitori del piccolo Gabriele possono stare tranquilli e seguire con fiducia i consigli del pediatra.
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