Al mio nipotino di due mesi è stata diagnosticata, durante un'ecografia di controllo in gravidanza, una pielectasia (N.d.R.: dilatazione del bacinetto renale) ad entrambi i reni, una di 2°grado e una di 3° grado. Ai genitori è stato proposto un esame di controllo (scintigrafia) da eseguire in day-hospital in quanto il bambino verrebbe addormentato: sono molto perplesso riguardo a questo fatto soprattutto perché non riesco a comprendere l'utilità dell'esame proposto dall'urologo.

Il riscontro di una dilatazione renale significativa (2° e 3°) in seguito ad una segnalazione ecografica prenatale necessita assolutamente di essere rivalutata dopo la nascita. Generalmente vengono eseguiti degli accertamenti che sono:un nuovo controllo ecografico neonatale e, se confermata la dilatazione significativa (come in questo caso), è opportuno iniziare immediatamente una profilassi antibiotica precauzionale; scintigrafia renale sequenziale MAG3 (o DTPA) generalmente dopo il primo mese. Il motivo è quello di escludere una eventuale dilatazione secondaria ad una ostruzione (uropatia ostruttiva) dell'alta via urinaria (stenosi della giunzione pielo-ureterale o uretero-vescicale).

Per questo tipo di esame non è assolutamente necessario addormentare il bambino e, nella nostra esperienza, non è necessario alcun tipo di sedazione!!! infine, per escludere la eventuale presenza di un reflusso vescico-ureterale, è indicato un esame mirato che, a seconda delle possibilità locali e/o preferenze, potrà essere cistografia minzionale o cisto-scintigrafia o cisto-sonografia. Penso che con una dilatazione del genere il nonno dovrebbe essere più preoccupato se non fossero fatti i dovuti accertamenti al suo nipotino.

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