Ho un bambino di cinque anni che frequenta da un anno un corso di nuoto una volta la settimana. Vorrei iscrivere anche il fratellino di due anni e mezzo che entrerebbe in vasca con me. Vorrei sapere quali controindicazioni ci sono per il bambino e se secondo voi fa bene o no fare frequentare la piscina al bambino piccolo. La mia pediatra è contraria.
In generale il movimento e il contatto con l’ambiente acquatico costituiscono fattori positivi per la salute psicofisica di tutti, e in particolare dei bambini. E’ ovvio che vanno tenute in debito conto le eventuali controindicazioni personali e i rischi ambientali che possono compromettere lo stato di salute in ambiente acquatico.
In primo luogo bisogna considerare l’assenza di situazioni cliniche (patologie cardiovascolari e respiratorie) manifeste e/o latenti che in particolari condizioni possano costituire un rischio; tutto ciò può essere accertato con un controllo clinico specialistico annuale comprensivo di un elettrocardiogramma.
In secondo luogo va ricordato, che la principale fonte di inquinamento della piscina è quella microbiologica. Il metodo più comune di disinfezione è la clorazione delle acque, ma questa procedura non elimina totalmente il rischio: ci sono infatti alcuni agenti patogeni che resistono al cloro oppure in alcuni casi la clorazione non è effettuata in maniera ottimale.
A favorire la presenza di microrganismi nelle acque di piscina concorrono la temperatura dell'acqua, la presenza in sospensione di secrezioni nasali o orofaringee, materiali grassi e squame cutanee dei bagnanti. Pertanto risulta efficace anche il frequente controlavaggio dei filtri. L'uso della cuffia e la doccia prima dell'immersione in vasca riducono a monte il rilascio di micro-organismi.
Anche i disinfettanti della piscina, paradossalmente, possono nuocere alla salute: la loro concentrazione nell'aria varia a seconda della ventilazione e della temperatura dell'acqua. Gli effetti di una concentrazione eccessiva di cloro possono provocare tossicità se inalati in modo prolungato, come nel caso dei bambini, che inalano di più per l'unità del peso corporeo rispetto alle persone mature.
Pertanto, come accade a tutte le età, per garantire la promozione della salute in relazione alla frequenza di ambienti particolari come l’acqua e alla pratica anche ludica del movimento, è importante primariamente preoccuparsi delle rispetto delle norme igieniche ambientali (normativa e linee guida), della competenza del personale addetto e dell’assenza di controindicazioni in atto; altresì, rispettando le caratteristiche individuali che l’età richiede in relazione al bisogno di muoversi, non potranno che ottenersi dei benefici che attengono non solo alla sfera fisica, biologica ed auxologia, ma anche relazionali, affettivi e cognitivi, considerato che esiste uno sviluppo parallelo e interconnesso tra capacità cognitive e motorie almeno fino alla pubertà.
Regole di promozione della salute in ambiente acquatico
- Assenza di controindicazioni psicofisiche in atto: patologie cardiovascolari, patologie respiratorie.
- Temperatura acqua: 26°-32°
- Igiene ambientale: disinfezione (clorazione – ionizzazione), lavaggio filtri, lavaggio pavimenti
- Igiene personale: cuffia, doccia prima
- Rispetto dei bisogni di movimento in base all'età: fine ludico
Per approfondimenti:
- “DISCIPLINA INTERREGIONALE DELLE PISCINE” in attuazione dell’accordo Stato - Regioni e Province autonome del 16 Gennaio 2003 (G.U.n.51 del 3 marzo 2003)
- GUIDELINES FOR SAFE RECREATIONAL WATER ENVIRONMENTS -2006 – O.M.S.
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