Al mio bambino di sei mesi, che presenta tosse e catarro, è stato diagnosticato il broncospasmo. Vorrei sapere se questo indica una possibile predisposizione all'asma.

Cara signora, la sua è una domanda molto interessante, poiché da molto tempo si cerca di mettere in relazione gli episodi di broncospasmo occorsi in tenera età con il futuro sviluppo di asma. La necessità di riuscire a trovare una correlazione tra i due eventi è legata alla possibilità di un intervento profilattico e terapeutico precoce.

Alcuni studi hanno dimostrato come la diagnosi chiara di asma si effettui, con gli attuali mezzi diagnostici, solo allorquando si sono già stabilite alterazioni irreversibili a livello polmonare. Uno studio molto importante condotto da ricercatori americani, che ha seguito 1246 bambini dalla nascita fino all'età di sei anni, ha visto come i bambini che avevano avuto almeno un episodio di wheezing (N.d.R.: respiro sibilante) nei primi tre anni di vita erano il 34% del totale. Questo 34% era suddivisibile in due sottocategorie: la prima era caratterizzata da episodi presenti solo nei primi tre anni di vita e dalla scomparsa dei fenomeni asmatiformi nelle età successive, la seconda dalla più facile persistenza della sintomatologia dopo i tre anni con più frequente evoluzione verso l'asma.

La caratteristica dei bambini del primo gruppo era la presenza di una ridotta funzionalità respiratoria fin dalla nascita. Nei bambini appartenenti al secondo gruppo si riscontravano, invece, più facilmente madre affetta da asma, dermatite atopica e valori elevati di IgE (anticorpi tipici dell'allergia). Pertanto il bambino che ha uno o più episodi di broncospasmo nei primi tre anni di vita è più facilmente candidato ad andare incontro alla malattia asmatica se vi è familiarità per tale patologia, se soffre di dermatite atopica e se ha un alto livello di IgE totali.

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