Il POF: un "piano" dell'organizzazione scolastica

In primo luogo, poiché la paura dell'ignoto dilata le ansie, è opportuno che i genitori leggano con cura il POF (Piano dell'offerta formativa) dell'istituto prescelto, nel quale sono indicati gli orari, i progetti, le varie attività didattiche e anche la modalità con cui saranno accolti gli alunni provenienti dalla scuola materna all'inizio dell'anno.Se quest'ultimo aspetto non fosse presente nel POF, che è in genere consegnato dall'istituto prescelto all'atto dell'iscrizione, è possibile chiedere alla Direzione Didattica delucidazioni in merito. Ciò consente di avere già una gamma di risposte precise di ordine anche pratico da fornire agli interrogativi del figlio o da presentare per renderlo consapevole di come sia scandita la giornata.

"Dare un'occhiata" alla scuola prima che apra

Anche se e' già stato fatto dalle insegnanti della scuola materna, e' positivo inoltre condurre il bambino a vedere l'edificio scolastico per far sì che sia percepito come un ambiente fisico e psicologico "proprio" non distante dal vissuto quotidiano.

Preparare il terreno

Il compito dei genitori si fa fondamentale, però, soprattutto nel preparare "un terreno fertile e ricettivo". Che cosa s'intende con questa espressione? Spesso i timori dei bambini si condensano attorno alla sensazione della propria incapacità di leggere o di scrivere, di discriminare i vari segni grafici quindi della propria "incompetenza" rispetto a quanto, secondo alcuni di loro, la scuola elementare richiederebbe già dal primo giorno.

Il tentativo di iniziare ad "insegnare le letterine", di fornire alcune sommarie nozioni perché non s'arrivi a scuola come una "tabula rasa" e' perciò deleterio sia perché si cristallizzano le insicurezze minacciando l'autostima, talvolta già precaria nei bambini, sia perché si fornisce un prodotto sterile che non ha nulla da spartire con il processo d'apprendimento che la scuola favorirà.

È più proficuo allora suscitare la curiosità e l'interesse proponendo l'ingresso a scuola come l'inizio di un viaggio avventuroso, come l'occasione per fare nuove esperienze, stando bene attenti a non evidenziare solo gli accresciuti doveri o gli ipotetici aspetti normativi o punitivi della scuola ("L'insegnante ti valuterà!"), frutto di visioni obsolete o di propri vissuti negativi.

In conclusione, il ruolo della famiglia è prioritario non solo per stemperare i timori e le ansie dei bambini, ma per mantenere sempre vivi l'entusiasmo e la motivazione dei primi tempi poiché questi sono i veri motori dell'apprendimento e quindi di una serena vita scolastica.

Altro su: "Primo giorno di scuola: come farlo vivere più serenamente"

Il desiderio di imparare si apprende in famiglia
Il desiderio di imparare si apprende in famiglia, dall'atteggiamento di ricerca, curiosità che dimostrano gli adulti.
A scuola si mette a piangere
Come posso aiutarla a superare le prime difficoltà scolastiche? Quando non riesce a fare una cosa a scuola si mette a piangere.
Si distrae quando fa i compiti
Insegniamo ai nostri figli, fin da piccoli, a trovare un metodo di studio efficace. Ricordando che la collaborazione fra mamma e papà non deve mancare.
Bambina precoce
Come bisogna comportarsi con una bambina precoce? Quali scelte si devono preferire? Come comportarmi per la scelta della scuola?
Dislessia: difficoltà nella lettura e/o scrittura
La dislessia è una difficoltà duratura dell'apprendimento della lettura e della scrittura in bambini di intelligenza normale.
Non vuole fare i compiti
Frequenta la prima elementare e le maestre dicono che in classe non ha problemi, ma non vuole fare i compiti nel pomeriggio.