Sono la mamma di un bambino di due anni e tre mesi che, da qualche mese, presenta all'interno del pisellino del materiale biancastro, denso. Il mio pediatra ha parlato di cisti smegmatiche e mi ha detto di non preoccuparmi, perchè questo materiale sarebbe con il tempo fuoriuscito; in caso contrario era necessaria una visita dal chirurgo. La mia perplessità è questa: come può fuoriuscire questo materiale dal momento che è abbastanza denso e compatto? Inoltre se si dovesse intervenire chirurgicamente, in che cosa consiste l'intervento? È in anestesia generale o locale?
Per comprendere la natura delle cisti smegmatiche, dobbiamo aver presente che la pelle dei genitali produce normalmente una secrezione grassa e biancastra, simile al sebo, detta smegma. Tale secrezione, che serve a lubrificare e a proteggere, può raccogliersi in sacche (cisti) sotto il prepuzio (la pelle che ricopre il glande, cioè la parte terminale del pene), in quanto molto spesso la pelle del prepuzio nel neonato e nel bambino piccolo non riesce a scorrere. Ciò accade perchè esistono le cosiddette aderenze balano-prepuziali, una condizione assolutamente normale (anzi, utile, in quanto preserva i genitali dallo sporcarsi con le feci). In questo senso, possiamo immaginare le cisti smegmatiche come dei "punti neri" sotto pelle.
Con il passare dei mesi (o degli anni), la normale secrezione genitale pian piano agisce scollando i due foglietti cutanei e tutto si sistema: il prepuzio si può abbassare e il materiale raccolto sotto di esso può essere lavato via. Nel frattempo, assolutamente vanno evitate le manovre di scopertura del glande, una volta tanto raccomandate.
La cosiddetta "ginnastica prepuziale" è una manovra dolorosa, che non serve certamente a prevenire la fimosi e che anzi può contribuire a peggiorarla: nell'abbassare la pelle si determinano piccole lacerazioni che, quando guariscono, "tirano" la pelle e restringono l'apertura. L'intervento chirurgico cui si riferisce consiste nell'accelerare il normale processo di scollamento della pelle del prepuzio dal glande, staccandola mediante appositi strumenti.
È una operazione che richiede solo un'anestesia locale, ma che normalmente non è assolutamente indicata: con un po' di pazienza, tutto si risolve spontaneamente.
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