Quando ritornò nel nido, con un piccolo verme in bocca, il cardellino non trovò più i suoi figlioli. Qualcuno, durante la sua assenza, li aveva rubati..
Il cardellino incominciò a cercarli dappertutto, piangendo e gridando; tutta la selva risuonava dei suoi disperati richiami, ma nessuno gli rispondeva.
Un giorno un fringuello gli disse:
- Mi pare di aver visto i tuoi figlioli sulla casa del contadino.
Il cardellino partì, pieno di speranza, e in breve tempo arrivò alla casa del contadino. Si posò sul tetto: non c'era nessuno. Scese sull'aia: era deserta. Ma nell'alzare la testa vide una gabbia appesa fuori dalla finestra. I suoi figlioli erano lì dentro, prigionieri.
Quando lo videro, aggrappato alle stecche della gabbia, si misero a pigolare chiedendogli di portarli via; e lui cercò di rompere col becco e con le zampe le sbarre della prigione, ma invano.
Allora, con un gran pianto, li lasciò.
Il giorno dopo, il cardellino tornò di nuovo sulla gabbia dov'erano i suoi figli. Li guardò. Poi, attraverso le sbarre, li imboccò uno per uno, per l'ultima volta.
Infatti egli aveva portato alle sue creature il tortomalio, che era un'erba velenosa, e i piccoli uccellini morirono.
- Meglio morti - disse - che perdere la libertà.
LEONARDO DA VINCI (Vinci, Firenze 1492 - Cloux Amboise 1519) fu un famoso scienziato, inventore, artista. Pochi sanno che fu anche scrittore di favole, riunite nelle raccolte Favole e Facezie; con estrema semplicità l'autore spiega, attraverso il dramma di un cardellino, quanto valga la libertà.